La morte di Giulia Cecchettin è stato un omicidio premeditato

19 Novembre 2023 - 17:39

La morte di Giulia Cecchettin è stato un omicidio premeditato

Catturato in Germania, Filippo Turetta. Si ipotizza per il giovane il reato di omicidio premeditato. Fondamentali saranno i prossimi giorni per capire la posizione dell’omicida.

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All’alba di oggi, la notizia della cattura di Filippo Turetta ha segnato un momento cruciale nel tragico caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Turetta, 22 anni, è stato arrestato su un’autostrada in Bassa Sassonia, Germania, mentre si trovava con le luci spente, contravvenendo alle leggi locali. I poliziotti tedeschi, dopo averlo identificato grazie a un mandato di arresto europeo emesso dall’Interpol, lo hanno fermato, chiudendo una settimana di intense ricerche e indagini transfrontaliere.

Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex ragazza Giulia Cecchettin, sembra mostrare elementi che suggeriscono una possibile premeditazione dell’omicidio. Dalle indagini è emerso che Turetta, prima di commettere il crimine, aveva fatto ricerche online per acquistare “kit di sopravvivenza” per la montagna, oltre a mappe e tracciati in Tirolo. Queste attività online indicano una possibile pianificazione anticipata dell’omicidio, una circostanza precedentemente esclusa dalle indagini.

Inoltre, Turetta aveva pagato in contanti per la benzina a Cortina, e il titolare della stazione di servizio ha scoperto una banconota da venti euro macchiata di sangue tra i contanti incassati. La polizia sta ora conducendo accertamenti per stabilire se il sangue sulla banconota appartenesse a Giulia Cecchettin.

Questi dettagli aggiuntivi forniscono un quadro più complesso e inquietante del caso, suggerendo una pianificazione dettagliata e un possibile tentativo di fuga dopo il crimine.

L’omicidio di Giulia Cecchettin ha scosso profondamente la comunità. Le indagini hanno rivelato che la sera dell’11 novembre, Turetta e Cecchettin hanno avuto un acceso litigio nell’auto di Turetta. Le telecamere di sorveglianza hanno catturato momenti drammatici: dopo una violenta discussione, Turetta sembra colpirla al viso, seguito da un inseguimento che termina con Giulia colpita violentemente, forse con un coltello, e poi gettata nel bagagliaio dell’auto. La macabra scoperta del suo corpo è avvenuta in un lago artificiale nel cuore della Valcellina, grazie all’abilità di Jageer, un flat coated retriever della Protezione Civile del Friuli-Venezia Giulia, che ha individuato il corpo nascosto sotto una grande roccia.

La fuga di Turetta è stata tracciata attraverso vari punti in Italia e all’estero, con la sua auto intercettata in Austria e poi, infine, in Germania. La famiglia Cecchettin, raccolta nel dolore, ha espresso gratitudine alle forze dell’ordine per la cattura di Turetta, ma ha anche mantenuto una posizione riservata riguardo ai dettagli dell’accaduto.

Il processo di estradizione di Turetta richiederà del tempo per essere completato. Se Turetta accetterà il rimpatrio, la decisione del giudice tedesco potrebbe arrivare entro 10 giorni; in caso contrario, i tempi potrebbero allungarsi, con la decisione finale attesa entro 60 giorni dall’arresto.

L’esame medico-legale ha indicato che Giulia era già deceduta a causa di gravi coltellate al momento in cui è stata gettata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, mettendo in luce la brutalità dell’aggressione.

Le reazioni all’arresto di Filippo Turetta e all’omicidio di Giulia Cecchettin hanno evidenziato una commozione profonda sia a livello personale che politico.

La famiglia di Turetta, attraverso il loro legale Emanuele Compagno, ha esortato Filippo a consegnarsi alle forze dell’ordine per spiegare quanto accaduto. Il legale ha descritto lo shock e la sofferenza dei genitori di Turetta alla notizia del ritrovamento del corpo di Giulia, esprimendo la loro vicinanza alla famiglia Cecchettin e sottolineando la gravità delle accuse nei confronti del loro figlio.

Dall’altra parte, Gino Cecchettin, il padre di Giulia, ha espresso un dolore inimmaginabile per la perdita della figlia, descrivendo la sua visita al luogo del ritrovamento e il suo sforzo per essere forte per gli altri membri della famiglia. Ha inoltre ringraziato i genitori di Filippo, riconoscendo il dramma che anche loro stanno vivendo. In un gesto di solidarietà, ha manifestato la sua vicinanza a loro nonostante il dolore e la perdita. Gino Cecchettin ha anche espresso il desiderio di impegnarsi, insieme alla figlia Elena, nella lotta contro i femminicidi, in memoria di Giulia e di tutte le donne che potrebbero trovarsi in situazioni simili.

A livello politico, la premier italiana Giorgia Meloni ha definito il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin una notizia straziante e ha espresso la sua vicinanza ai familiari e agli amici della vittima, augurandosi che venga fatta presto piena luce su questo dramma. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha sottolineato l’importanza di superare lo scontro politico per concentrarsi sul contrasto alla violenza contro le donne e le ragazze. Ha proposto l’approvazione immediata di una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole italiane, sottolineando che la repressione non è sufficiente senza la prevenzione.

Il comune di Vigonovo ha proclamato un lutto cittadino per commemorare la tragica scomparsa di Giulia Cecchettin, la giovane di 22 anni uccisa dal suo ex fidanzato. Questo gesto ha riflettuto il dolore e lo sgomento profondamente sentiti dall’intera comunità. In aggiunta al lutto cittadino, è stata organizzata una fiaccolata in suo onore, che si è tenuta il 19 novembre. Il sindaco di Vigonovo, Luca Martello, insieme alla collega di Saonara, Michela Lazzaro, ha espresso il profondo dolore della comunità, sottolineando che tutti avevano sperato in una conclusione diversa per questa vicenda drammatica. Hanno sottolineato l’importanza di unirsi nel sostegno alla famiglia di Giulia e nell’impegno a combattere la violenza contro le donne. Il corteo si è snodato lungo le vie di Vigonovo, passando davanti all’abitazione di Giulia e concludendosi in Piazza Marconi, il centro più grande del paese.

Questo caso ha lasciato una comunità in lutto e ha sollevato questioni critiche sulla violenza di genere e sulla sicurezza delle donne, richiamando l’attenzione su un problema sociale che richiede una risposta urgente e collettiva.

Scritto e curato da: Maria Paola Falanga

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