La Juventus contro-attacca alle accuse dei pubblici ministeri nell’inchiesta Prisma, approvando i conti del 31 dicembre 2022 durante la riunione del Consiglio di Amministrazione. La società si è concentrata sul fronte legale, respingendo le accuse della procura di Torino e definendo i documenti di accusa depositati come “ininfluenti”. I legali hanno inoltre focalizzato l’attenzione su promemoria e memorandum degli anni 2018, 2019 e 2020, riguardanti il calciomercato, sostenendo che non rappresentino “contratti” ai sensi del principio contabile Ifrs 15 e, quindi, che la società non abbia ritenuto sussistenti i presupposti per modificare, se del caso, la rilevazione e/o la competenza dei ricavi e dei costi eventualmente correlabili alle operazioni ipotizzate nei documenti in oggetto. Il Cda aveva precedentemente rinviato due volte l’approvazione della semestrale. Tuttavia, anche dopo le vittorie al Tar e al Consiglio di Stato sulle carte di Covisoc, la Juventus ha rilasciato una nota in cui replica alle accuse e dichiara di fornire volontariamente e in ottica di massima ampiezza e trasparenza dell’informativa, una rappresentazione dei potenziali effetti contabili che avrebbero potuto teoricamente determinare sulle situazioni economiche-patrimoniali e finanziarie del primo semestre del corrente esercizio e di quello precedente. Inoltre, gli avvocati della Juventus contesteranno la competenza del tribunale di Torino nell’udienza preliminare, sostenendo che la sede naturale del processo è Milano, dove ha sede la Borsa e dove è avvenuta la diffusione dei comunicati contestati. Infine, il 19 aprile si terrà l’udienza davanti al Collegio di garanzia del Coni per il -15 in classifica. La Juventus ha quindi espresso la propria posizione in modo chiaro e trasparente, evidenziando la propria determinazione a difendere la propria reputazione e a far valere i propri diritti legali.
Fonte: Open