La faceva inginocchiare e le puntava la pistola in testa. Dopo anni di minacce, la donna ha trovato il coraggio di denunciare l’ex, che ora è stato condannato.
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La faceva inginocchiare e le puntava la pistola in testa. Fai schifo”, “ti taglio in due”, le diceva tenendola sotto tiro. E poi le botte: calci e pugni al culmine di litigi scatenati per un motivo qualsiasi. Un incubo che per la donna vittima delle violenze non è finito neanche quando, arrivata a temere davvero per la sua vita, se ne è andata di casa. L’uomo ha continuato a perseguitarla e minacciarla.
Ora l’uomo violento è stato condananto a tre anni di carcere al termine di un processo con rito abbreviato. La vicenda è ricostruita oggi sulle pagine romane del quotidiano il Messaggero. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Antonio Verdi, la donna era costretta a subire violenze e umiliazioni quasi quotidiane, e a vivere in un regime di vero e proprio terrore con effetti giudicati “devastanti per l’equilibrio psicofisico”.
Il quarantenne, oggi condannato, controllava ogni spostamento e interazione della donna. Arrivando a pedinarla fuori il negozio dove lavorava come commessa per accertarsi che non frequentasse altre persona. Era arrivato ad aggredirla con una testata anche fuori il posto di lavoro, e a mostrare la stessa pistola con la quale la minacciava a un collega della compagna a scopo di intimidirlo.
Fonte: Fanpage
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