La DONNA È MOBILE ED ANCHE IL PUBBLICO DEL SAN CARLO È MOBILE Approfondimento di Mino Cucciniello

19 Gennaio 2023 - 19:53

La DONNA È MOBILE ED ANCHE IL PUBBLICO DEL SAN CARLO È MOBILE Approfondimento di Mino Cucciniello

Napoli, 19 gennaio – Per l inaugurazione della stagione 2022 /23 del Real Teatro San Carlo era prevista la tradizionale serata di

gala, per motivi televisivi, il sipario si sarebbe dovuto alzare all ‘insolito orario delle 17 del 26 novembre.

La serata, come sempre, sarebbe valsa anche per gli abbonati al turno a, poi l’ improvvisa tragedia che si stava abbattendo

sulla popolazione di Casamicciola fece, malgrado tutto, prendere una decisione  di solidarietà e vicinanza nei confronti dei

tanti che stavano vivendo una situazione a dir poco difficile, infatti la dirigenza del teatro optò per  l’annullamento.

Sul Don Carlo di Verdi, opera designata ad aprire la stagione lirica, il sipario di velluto rosso non si alzò se non nelle previste repliche.

Ora a distanza di oltre un mese, domenica scorsa, il Lirico ha presentato Rigoletto, secondo titolo nel cartellone, ma al teatro Politeama.

Il cambio di location sebbene ampiamente pubblicizzato ha destato non poca incertezza agli abbonati, tanto da istillare il

dubbio sull’opportunità di rinnovare il costoso abbonamento. Tuttavia,  la storica sala del teatro ha bisogno di alcuni urgenti

lavori, in particolare la tela del Cammarano che adorna il soffitto presenta in alcuni punti, delle infiltrazioni d ‘acqua che vanno

al più presto eliminate, ma non si capisce perché questi lavori, come avvengono in tutti gli altri teatri del mondo, non sono stati

eseguiti durante la chiusura estiva e non nel bel mezzo della stagione. Ma tanto è, nonostante tutto l’ edificio sia stato oggetto

tra il 2008 ed il 2010 di una totale ristrutturazione, ad oggi necessita nuovamente di nuovi interventi .

Ad oggi,  gli attuali lavori in corso, iniziati ai primi del corrente mese, sono gli ultimi che si sono susseguiti dal dopo guerra ad oggi. I

primi, dopo gli eventi bellici, si conclusero a dicembre 1948 come ricorda la grande lapide in marmo che sovrasta il portone da

dove si accede alla biglietteria. Poi per molti anni non ci furono lavori all’ interno ma solamente sulle facciate esterne che di tanto

in tanto venivano ritinteggiate, solo a metà anni 70 venne realizzata, per motivi di

sicurezza, lo scalone a doppio braccio che dal foyer storico porta nei giardini di Palazzo Reale.

Dopo qualche anno nel 1979, il San Carlo chiuse le sue porte al pubblico per avere i primi veri importanti lavori che vennero diretti dall’ing. Paolo Martuscelli.

Nel corso di questa ristrutturazione venne realizzata la buca dell ‘orchestra movibile, poi fu tolta la moquette che ricopriva il

pavimento della platea collocando al suo posto un bel parquet a spina di pesce e furono tolti anche tutti i tappeti che

ricoprivano i marmi dei corridoi e delle scale. Questi lavori saranno poi ricordati perché durante le opere di pulitura degli ori

e degli stucchi della sala, venne riportato alla luce l’antico stemma borbonico che sovrasta il proscenio.

Per ovvi motivi la stagione Sinfonica venne trasferita al vicino Teatro di Corte mentre la stagione lirica venne inaugurata subito dopo Natale.

Dopo solo qualche anno, precisamente nel 1984, ancora altri lavori interessarano il San Carlo per la parte dell’impianto elettrico

nonché della vasca antincendio che si trova in piazza Trieste e Trento. Ancora una volta la stagione Sinfonica dovette essere spostata

e questa volta l’orchestra con tutte le sue maestranze si trasferirono al teatro Mediterraneo, invece per la stagione lirica si ritornò nella sala del San Carlo.

Ancora altri lavori interessarano il Massimo in occasione dei mondiali di calcio del 1990, per questi ulteriori lavori la stagione

sinfonica si svolse al Bellini mentre quella lirica si tenne al Mercadante. Quando il San Carlo venne riaperto il pubblico che affollo’

la sala ammiro’ che uno dei puttini che sovrasta una porta laterale era diventato di colore argento.  In seguito con i penultimi lavori, i puttini – per volontà della

sovrintendenza alle opere pubbliche- hanno ripreso il  colore originario d’orato. Pertanto con tutti questi susseguirsi di lavori l’

affezionato pubblico si è abituato a traslocare da un teatro all’ altro della città. Domenica scorsa al Politeama tra i tanti ho incontrato Emilia Acquaviva Coppola,

Massimo e Paola Tucci, Cinzia Rossi Biraghi, Maurizio ed Ada Maddaloni, Lilly Leone, Anna Manna, Gino Masolini, Maria Pia

Incutti, Stefania Brancaccio, Enzo e Caterina Lanzotti, Aldo Carnevale ed Annamaria Braschi, Claudio e Teresa Lamberti, Luciano

e Silvana Schifone, Rossella Ferraro, Gigi Mingione, Tullia Imperiali, Sveva di Bernardo, ed ancora Randa Ghattas,

Antonella Barbato, Bruno Piantedosi, Francesco e Bitti Tommasini, Paola Signorini, Massimo Lo Iacono.

Molti degli spettatori presenti mancavano da molti anni dal Politeama che però lo conoscevano bene perché lo avevano frequentato, anche come abbonati, quando

dal 1964 al 1993 fu gestito dalla famiglia Scarano che scritturava le migliori compagnie di prosa e rivista che c’ erano in

quegli anni in Italia. Poi a seguito di alcune disavventure il Politeama chiuse, per qualche anno la gestione passò ad alcuni

imprenditori ma con scarsa fortuna, finché a rilevarlo fu la famiglia Caccavale che già da qualche anno gestivano anche l’ Augusteo.

Ad accogliere il pubblico del San Carlo al Politeama c’ erano il sovrintendente Lissner e la direttrice generale Emmanuela Spedaliere.

Tra i tantissimi che non hanno voluto rinunciare a questo Rigoletto sebbene in forma di concerto tra i corridoi ed il foyer

sono riuscito a vedere: Gianni ed Amelia Mantovano, Gabriella Giglio Manieri, Maria Laura Simeone, Paola Carbone, Dora Cirielli,

Mario Rusciano, Nucci e Giusi Giustino, Alessandra Improta, Loredana Ambrosino, Francesco ed Isabella Santoni, Peppe e Paola

Signoriello, Antonio Bassolino, Patrizia Bacci, Fernanda e Fabrizia Speranza, Dario e Gabriella Cecere. Per l’occasione il

palcoscenico del teatro di via monte di Dio è stato prolungato, per fare ciò si sono dovute abolire le prime tre file di poltrone ma ne ha

guadagnato l acustica, che tanto preoccupava i tanti melomani, che invece hanno potuto apprezzare le splendide voci

di Ludovic Tezier, Nadine Sierra, Pene Pati e tutta l ottima compagnia di canto nonché il direttore Lorenzo Passerini.

Alla fine applausi scroscianti e richieste di bis hanno consacrato un successo strepitoso per quest opera verdiana. Ad applaudire ho

visto anche: Paolo Esposito con Mariella, Paolo Trapanese e Paola Maione, Alessio Visone, Massimiliano Cerrito e Roberta De

Lillo, Annalisa Gentile, Federico e Cristina Tammaro, Maria Rosaria Alfano, Giuseppe Di Pasquale, Maria Rosaria Nessuno che

ricordava con emozione gli anni delle grandi stagioni di prosa che aveva assistito al Politeama. Gongolante di gioia per il

grande successo oltre ai dirigenti del San Carlo anche Giuseppe e Roberta Caccavale attuali gestori del ritrovato Politeama che

con questa bella serata sicuramente ha avuto un rilancio tra il pubblico.