Slitta ancora la riapertura delle discoteche. La questione è stata affrontata in un tavolo del Consiglio dei ministri ma non si sarebbe arrivati ad una decisione definitiva. Secondo
quanto appreso dall’agenzia ANSA da fonti di governo si è discusso a lungo sulle risorse per le mancate entrate subite dall’intero settore fino ad ora. A questo punto si rischia di non riaprire
né il 3 luglio, come proposto dal centrodestra, né il 10, una delle date indicate dagli esperti del Cts. Sull’apertura delle discoteche – invocata dai gestori da settimane – ha provato a rispondere il
sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite di Tg Zero su Radio Capital. Rispondendo a una domanda sulla prossima apertura delle discoteche in funzione del green pass, di una
possibile rimodulazione con due dosi e della variante Delta, Sileri ha detto che “al momento credo che la singola dose possa essere sufficiente. Aspetterei il prossimo
monitoraggio2 ma “se passi dal 20% di prevalenza al 40% e vedi una risalita dei casi allora è chiaro che devi agire tempestivamente, e questo è evidente”. Salvini non ci sta:
“Perché punire ancora i giovani e le aziende?” Il leader della Lega, Matteo Salvini, tra i più convinti sostenitori delle riaperture, tuona: “Perché punire ancora i giovani e le aziende?
Locali per ragazzi e discoteche sono già aperti da tempo in Spagna, Germania, Svizzera, Austria e Grecia, dal 9 luglio anche in Francia. In Italia ancora nulla, neanche una data
nonostante le richieste della Lega, di 3mila imprenditori e 100mila lavoratori – scrive su Twitter -. Meglio un divertimento sicuro e controllato, con protocolli di sicurezza seri,
oppure i rave party e le feste abusive e illegali, denunciate ormai in tutte le città italiane? Torniamo alla vita ed al lavoro, tutti, il prima possibile”. Quanto a Ucraina-Inghilterra del
prossimo 3 luglio a Roma, Sileri ha detto che ci vogliono «maggiori controlli chiaramente agli arrivi» ma anche “disincentivi”. “La cosa migliore in effetti sarebbe suggerire ai tifosi
inglesi di non venire a vedere la partita anche se capisco che forse è la cosa più difficile da accettare. Però purtroppo la variante Delta è una realtà” e in Gran Bretagna “corre”.
Vale anche per il contrario, per la finale a Londra sulla quale il sottosegretario esprime “qualche perplessità”. Forse dice, servirebbero “filtri maggiori come doppio tampone e
quarantena”. Nel frattempo il governo britannico, per contrastare le varianti, ha dato il via libera alla terza dose del vaccino anti-Covid a partire da settembre.