La Corte Penale Internazionale emette mandato di arresto per Netanyahu: “Sospetti crimini contro l’umanità”

21 Novembre 2024 - 15:05

La Corte Penale Internazionale emette mandato di arresto per Netanyahu: “Sospetti crimini contro l’umanità”

La CPI ha emesso un mandato di arresto internazionale per Benjamin Netanyahu e per il suo ex Ministro della Difesa, Yoav Gallant.

Questa mattina, infatti, la Corte Penale Internazionale ha respinto le richieste da parte di Tel Aviv “di interrompere qualsiasi procedimento davanti alla Corte nella situazione in questione, compreso l’esame delle richieste di mandato d’arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, presentate dalla Procura il 20 maggio 2024”.

La CPI ha pertanto emesso, in seno alla Camera Preliminare I i due l’andati di arresto per Netanyahu e Gallant. I due da oggi potranno essere arrestati se dovessero espatriare in uno degli Stati facenti parte della Corte Penale Internazionale. In realtà ciò poco cambia. Infatti, il partner più grande di Israele, ovvero gli Stati Uniti, non ha aderito al trattato della CPI. Perciò, non facendone parte, non vige il mandato d’arresto nel territorio statunitense.

La nota:

Questi alcuni estratti della nota ufficiale pubblicata dall’organo: “La Corte ha trovato ragionevoli motivi per ritenere che Netanyahu (…) e Gallant (…) abbiano ciascuno la responsabilità penale per i seguenti crimini in qualità di co-responsabili per aver commesso gli atti congiuntamente ad altri: il crimine di guerra della fame come metodo di guerra; e i crimini contro l’umanità dell’omicidio, della persecuzione e di altri atti disumani”. In più, la Corte sospetta che il premier e l’ex ministro della Difesa “siano responsabili, in qualità di superiori civili, del crimine di guerra di aver intenzionalmente diretto un attacco contro la popolazione civile”.

I mandati di arresti non si esauriscono però solo nei confronti dei due esponenti israeliani. La CPI ha infatti emesso un altro mandato per l’arresto del leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, anche conosciuto come Deif. Quest’ultimo però sarebbe stato ucciso da parte di Israele in un attacco mirato durante lo scorso luglio.
La Corte però “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita” pertanto ha emesso comunque il mandato, anche qui per “presunti crimini di guerra contro l’umanità”.

Fonte: fanpage.it

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