La prima manovra della legislatura, non ha niente di una legge di bilancio degna di questo nome”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, nel corso della prima giornata del
percorso ‘Verso la Manovra di bilancio’, organizzata dal partito per confrontarsi con associazioni di categoria e parti sociali alla vigilia della discussione in Parlamento della legge.
Quindi Il Pd è pronto a dare battaglia al governo sulla manovra economica, e lo fa presentando le sue contro proposte “Il nostro giudizio sulla legge di bilancio è negativo non per partito
preso o perché siamo all’opposizione. Si tratta, ha aggiunto Letta, “solo di un decreto che serve a far passare i prossimi tre mesi. Non c’è alcuna dimensione di programmazione
annuale. Questo orizzonte a breve termine è desolante, a maggior ragione davanti all’impatto di potenziale recessione che l’Italia deve fronteggiare, con effetti su
disuguaglianze, difficoltà diffuse e fatica di pezzi di Paese ad andare avanti”. “La destra, che taglia su servizi e sanità, fa ancora e sempre cassa sui poveri. Si chiama iniquità e
ingiustizia sociale”, ha osservato. “Dov’e’ finito il disaccoppiamento promesso per abbassare le bollette? E dopo aprile che si farà? Noi vogliamo dare un messaggio forte sul tema
dell’energia: se non si affronta la separazione tra costo dell’energia prodotto da gas e quello prodotto da rinnovabili si continuano a dare soldi agli speculatori dell’energia, facendo
pagare il conto ai più fragili”. Il segretario Letta, Antonio Misiani, responsabile Economia del partito, Marco Meloni (Coordinatore della segreteria) e le due capogruppo di
Senato e Camera, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, hanno incontrato oggi i rappresentanti di CNA, Confartigianato e Confesercenti e successivamente il network di
associazioni, oltre a esponenti del terzo settore. Domani vedrà Confindustria e sindacati. La contromanovra he il Pd presenterà nel corso delle iniziative di partito dal 3
dicembre in poi è quasi definita. Nel documento compaiono diverse misure, dal salario minimo, al taglio strutturale del cuneo fiscale, passando per la proroga di Opzione donna
e Ape Sociale, riforma del reddito di cittadinanza e introduzione reddito alimentare. In generale chiedono più risorse per aiuti a famiglie e imprese. Il primo capitolo riguarda sanità,
scuola, trasporto pubblico, coesione territoriale e prevede: aumento stanziamenti per compensare inflazione; aumento graduale del fondo sanitario fino a 7% Pil; sulla
scuola potenziamento 0-6, piano per scuola inclusiva, valorizzazione personale; avvio piano gratuità trasporto pubblico per giovani e anziani; e per enti territoriali e
coesione si prevedono misure per attuazione Pnrr, definizione e finanziamento LEP, proroga fiscalità di vantaggio per lavoro nel Mezzogiorno; infine sulla PD, piano per 300mila
nuove assunzioni nel prossimo triennio. Il secondo capitolo è dedicato ad imprese e sviluppo. Qui le proposte si articolano tra semplificazioni e risorse per attuare Pnrr;
potenziamento incentivi per Piano Transizione 4.0; incentivi per edilizia sostenibile: riorganizzazione e stabilizzazione; potenziamento misure per finanziamento Pmi.
Il terzo capitolo è quello che si concentra su lavoro, pensioni, povertà imprese e sviluppo energia e ambiente. Al primo punto salario minimo, equo compenso, quindi un
taglio strutturale del cuneo fiscale, il potenziamento della 14ª pensionistica, la proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale, misure contro precarietà, potenziamento assegno
unico, riforma reddito di cittadinanza e introduzione reddito alimentare. Infine nell’ultimo capitolo su energia e ambiente si chiedono più risorse per aiuti a famiglie e imprese; un tetto
nazionale al prezzo dell’elettricità (100 euro MWh); l’introduzione ‘contratto luce sociale’ per abbattere bollette di famiglie e imprese; semplificazioni su rinnovabili, sblocco comunità
energetiche rinnovabili e infine il potenziamento tassa su extra profitti. Questi i punti fondamentali sui quali il Pd si batterà contro le proposte del governo. Finte fanpage.it.