La Cina è di nuovo in lockdown: il coronavirus torna prepotentemente alla ribalta. Nuovi focolai preoccupano il governo cinese

12 Gennaio 2021 - 14:01

La Cina è di nuovo in lockdown: il coronavirus torna prepotentemente alla ribalta. Nuovi focolai preoccupano il governo cinese

L’incubo del coronavirus torna a farsi sentire anche in Cina, dove la situazione sembrava aver fatto ritorno alla (quasi) “normalità”. Così non è, invece, come dimostrano gli ultimi eventi. Infatti, dopo vari mesi si sono scoperti nuovi focolai di Covid-19.

La notizia ha gettato il Paese nel caso dello sconforto. Già tre città della provincia settentrionale dell’Hebei hanno dovuto annunciare nuovamente un ferreo lockdown, a seguito di un’esplosione di positivi. Sono più di 22 milioni le persone che dovranno affrontare un nuovo blocco delle attività, nel tentativo di scongiurare la diffusione del virus.

La situazione

La divulgazione della notizia è avvenuta in contemporanea all’ingresso in Cina di 10 esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i quali avranno il compito di effettuare accurate indagini sulle origini della pandemia a partire da Wuhan. Circa il 70 per cento dei nuovi casi i sono registrati nell’Hebei, per un totale di 326 casi di Covid fino a oggi. Il numero degli asintomatici, invece, si attesta a 234: per la maggior parte, si tratta di agricoltori di mezza età o anziani.

Il blocco è stato messo subito in atto: nelle città colpite, nessuno può entrare o uscire se non per comprovati motivi di necessità. La situazione è particolarmente preoccupante a Langfang, che ospita una popolazione di circa 5 milioni di abitanti, a un’ora e mezza di distanza da Pechino: i residenti si trovano ora in quarantena obbligatoria per una settimana, aspettando di sottoporsi ai test.

Ma la città più colpita dall’ultima ondata di infezioni resta Shijiazhuang, la capitale dell’Hebei, che già bloccato i suoi 11 milioni di cittadini. Il governo centrale ha caldamente invitato le persone a restare a casa durante le festività del Capodanno cinese (metà febbraio). Ma le maggiori preoccupazioni vertono sulla situazione economica del Paese.

Le dichiarazioni

“Il peggioramento della situazione, unita ad uno degli inverni più freddi degli ultimi decessi, avrà un impatto sull’attività economica e i mercati potrebbero dover moderare le loro aspettative. La ripresa della crescita potrebbe subire una battuta d’arresto”, ha dichiarato Ting Lu, capo economista cinese di Nomura.

La situazione è alquanto preoccupante, soprattutto perché giunge dall’unico Paese che apparentemente si stava lasciando il dramma alle spalle. Questo dimostra che ci attende ancora un duro lavoro per poter tornare ciascuno alle proprie vite.

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