Roberto Abbruzzo e Margherita Della Ragione, nipote e zia, sono le due vittime del crollo della vela celeste di Scampia.
I loro volti sono i simboli di una tragedia annunciata, il loro sacrificio ha salvato la vita ai rispettivi figli, perchè abbracciandoli mentre precipitavano, hanno fatto da scudo con i loro corpi.
Il sacrificio estremo
Roberto ha protetto la figlia Patrizia, ora ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale Santobono:
«Non dimenticherò mai l’abbraccio del padre attorno alla piccola – racconta uno dei testimoni – Mi guardava con occhi sbarrati, assenti».
Abruzzo è morto sul colpo sul colpo, Della Ragione morirà poi in ospedale.
Anche se erano zia e nipote, le due vittime della tragedia di Scampia avevano solo sei anni di differenza.
Sette le bimbe in codice rosso ricoverate all’ospedale Santobono: la più grande ha 10 anni, le due più piccole solo 2.
Due di loro – 7 e 4 anni – vengono ricoverate in prognosi riservata a causa delle lesioni multiple al cranio: sottoposte ad operazione, sono quelle che preoccupano di più.
Cosa è successo
Il dolore e la speranza si intrecciano di nuovo a Scampia, periferia dannata di Napoli ancora una volta teatro di morte.
A determinare il dolore per la scomparsa di un uomo di 29 anni e di una donna di 35 è stato il cedimento – per cause ancora da accertare – di un ponte-ballatoio al terzo piano della Vela celeste, uno dei palazzoni anni ’60 divenuti simbolo del degrado in cui versa la periferia a nord di Napoli.
La speranza invece è legata alle condizioni degli altri tredici feriti – sette i minorenni – tra cui due bimbe in prognosi riservata e altre due donne gravi: l’auspicio è che possano cavarsela.
Decisive saranno le prossime ore. Accade tutto nella tarda serata di ieri complice – secondo alcune testimonianze al vaglio degli inquirenti – un litigio per futili motivi tra nuclei familiari imparentati tra loro.
Sono circa le 23. In tanti, richiamati dagli schiamazzi, si accalcano sulla scala metallica, già fatiscente, che fa da spartiacque tra le due ali del fabbricato, una sorta di ponte ballatoio.
Almeno quindici le persone che insistono sulla struttura che cede sotto il loro peso: si tratta di otto adulti e sette minorenni.
Dal terzo piano, è un volo di diversi metri che si rivela fatale per Roberto Abbruzzo, 29 anni, che muore sul colpo.
Non ce la fa neanche Margherita Della Ragione, 35 anni, morta all’arrivo in ospedale per arresto cardiaco.