KVARATSKHELIA Cinema Metropolitan proiezione film BRIGHTON 4th del suo connazionale Levan Koguashvili

13 Febbraio 2024 - 10:57

KVARATSKHELIA Cinema Metropolitan proiezione film BRIGHTON 4th del suo connazionale Levan Koguashvili

KVARATSKHELIA 

il 14/2 al Cinema Metropolitan

per proiezione film BRIGHTON 4th

del suo connazionale Levan Koguashvili

GRAN FINALE DEL TOUR 

Dopo Roma, Torino, Milano e Bologna,

il regista georgiano LEVAN KOGUASHVILI sarà

Mercoledì 14 febbraio ore 20.00

AL CINEMA METROPOLITAN DI

NAPOLI

CON IL CALCIATORE CONNAZIONALE

KHVICHA KVARATSKHELIA

Saranno presenti in forma anonima tra il pubblico

INVISIBILI LUDOPATICI

in cura presso il Dipartimento Dipendenze – ASL NA1 Centro, diretto dal dr. Gennaro Pastore

Roma, 12 febbraio- Dopo aver fatto tappa a ROMA, TORINO, MILANO e BOLOGNA il regista Levan Koguashvili terminerà il tour italiano a Napoli Mercoledì 14 Febbraio alle ore 20.00 presentando il suo film Brighton 4th al Cinema Metropolitan per il pubblico partenopeo e per invisibili ludopatici in cura presso il Dipartimento Dipendenze – ASL NA1 Centro,

diretto dal dr. Gennaro Pastore e con la presenza in sala di Khvicha Kvaratskhelia, il calciatore georgiano del SSC Napoli: sarà una proiezione inclusiva in cui verrà sottolineata l’importanza della disciplina data dalla pratica dello sport che, insieme alla cultura, costituisce il miglior scudo contro le difficoltà della vita.

Brighton 4th racconta una storia sul delicato tema della dipendenza da gioco: ispirato a una storia vera, il film ha ispirato Invisible Carpet a realizzare l’anteprima inclusiva, nostro format e nostra mission, per il pubblico di Napoli e gli invisibili affetti da ludopatia. A margine della proiezione si terrà il Q&A moderato dal giornalista Alessandro Savoia.

Con il film Brighton 4th il regista Levan Koguashvili è stato candidato per la seconda volta ai Premi Oscar® nella categoria Miglior film internazionale, mentre al Tribeca FF 2021 ha ricevuto i 3 maggiori premi: Miglior Attore, Miglior Film Internazionale e Miglior Sceneggiatura.

Tragicomico e potente, è una storia toccante, quella raccontata da Koguashvili, che si ispira a maestri del nostro neorealismo come Vittorio De Sica; il regista georgiano era già stato candidato dalla Georgia ai Premi Oscar del 2011 con il suo Street Days, considerato da molti critici come l’inizio di una nuova ondata del moderno cinema georgiano.

BRIGHTON 4th racconta la storia di Kakhi, un ex campione olimpionico di wrestling (interpretato da Levan Tediashvili, realmente 2 volte campione di wrestling alle Olimpiadi nel 1972 e nel 1976) che viaggia da Tbilisi a Brighton Beach, quartiere periferico di New York popolato di immigrati sovietici, per far visita a suo figlio Soso (Giorgi Tabidze) che non sta studiando

medicina, come credeva Kakhi, ma sta lavorando per una società di traslochi, vive in una squallida pensione e ha accumulato un debito di gioco di 14.000 dollari con un capo della mafia locale. Per aiutare il figlio, Kakhi propone al mafioso, appassionato di wrestling, di combattere con lui: se Kakhi vincerà, il debito del figlio sarà estinto.

La fragilità del figlio giocatore compulsivo è diametralmente opposta all’autodisciplina del padre campione di wrestler, e il vivace quartiere di Brighton Beach è la desolante e splendida cornice che impregna il film di pura autenticità.

Instancabile, concentrato e fortemente talentuoso, Levan Koguashvili è già al lavoro sul prossimo film dal titolo Guria, nome di una regione situata nella parte occidentale della Georgia, sul Mar Nero, dove il progresso, dopo il crollo dell’URSS negli anni ’90, non è ancora arrivato e gli abitanti lottano per la loro sopravvivenza quotidiana con umorismo e canzoni.

Invisible Carpet è una società di produzione e distribuzione cinematografica nata nel 2020 grazie alle agevolazioni di Invitalia. Le anteprime inclusive sono la nostra mission e il nostro format: portiamo il grande schermo agli invisibili, persone non completamente connesse col tessuto sociale, perché crediamo che attraverso la visione di un film adeguato al pubblico fragile, si possa offrire il seme della speranza allo spettatore e un monito alle istituzioni preposte alla tutela degli ultimi.