Israele, spari sul giornalista Mediaset: panico in diretta

18 Maggio 2021 - 19:40

Israele, spari sul giornalista Mediaset: panico in diretta

Israele, spari sul giornalista Mediaset: panico in diretta

Israele, la diretta dell’inviato Elia Milani di Mediaset News a Gerusalemme viene interrotta

dall’esplosione di colpi di arma da fuoco.

Attacco ad Israele (Mediaset)
«In fondo là vedete le ambulanze…non sappiamo ancora… ecco guardate», poi il vuoto. L’inviato

Elia Milani di Mediaset News per TGCOM24, esperto di reportage in zone di guerra, viene improvvisamente

interrotto durante la sua diretta da Gerusalemme, la capitale contesa di Israele e Palestina. L’interruzione

è dovuta ai colpi esplosi da alcune armi da fuoco.

Israele contro Palestina, l’inviato al centro del conflitto
Siamo proprio a Sheikh Jarrah, il quartiere prevalentemente palestinese nell’est della città epicentro delle tensioni degli ultimi giorni, non lontano dalla moschea sacra di Al-Aqsa.

Non è chiara la dinamica dei fatti, ma un collegamento di qualche minuto più tardi rassicura circa la salute e la sicurezza degli inviati Mediaset. Milani spiega che per fortuna si è trattato di un semplice proiettile di gomma, venuto non si sa ancora da dove. Tanta paura, per fortuna immotivata.

Eppure, la paura non era infondata. la situazione nella città di Gerusalemme, nei territori occupati e

nelle città israeliane rimane delicatissima. I bombardamenti dell’aviazione israeliana continuano a devastare

Gaza, mietendo decine di vittime. Nel frattempo Hamas continua a bersagliare i quartieri ebraici. La violenza

continua anche nelle strade, tra cittadini che condividono lo stesso documento di identità ma appartengono a due fedi diverse.

Il ruolo della stampa nel conflitto è molto delicato. I bombardieri dello Stato Ebraico hanno distrutto con scorso

preavviso la sede di AP e Al-Jazeera, in territorio palestinese. Con il surriscaldarsi della tensione nella terra dei

due popoli, la situazione per i giornalisti potrebbe peggiorare.

Ci si augura non in modo significativo e preoccupante. Per il momento, Elia Milani e la sua troupe stanno bene, e

bisogna rallegrarsene.

Scontri Tel Aviv-Gaza: Israele abbatte l’unico laboratorio Covid della Striscia. Borrell: ‘Priorità Ue è cessate il fuoco’.

Di Maio: ‘Risposta sia proporzionata’
Vertice dei ministri Ue per la crisi in Medio Oriente: l’Alto rappresentante Borrell ha riferito che “26 paesi su 27”

chiedono la fine delle ostilità. All’indomani della richiesta del segretario di Stato Usa sull’abbattimento del grattacielo

di Al-Jalaa, Tel Aviv ha fornito al Pentagono “documenti segreti” rispetto alle attività di Hamas nel palazzo bombardato a Gaza

Dal sostegno agli abitanti di Gaza all’amicizia con Israele: il doppio ruolo di al-Sisi. Ma chi manifesta per la Palestina finisce in carcere

Israele, valanga di razzi-emoticon sull’account twitter ufficiale: “Volevano uccidere”. Utenti attaccano: “Voi rubate la terra ai palestinesi”

Gaza, Papa: “Si fermi il frastuono delle armi. Non si costruisce la pace distruggendo l’altro”. L’appello alla comunità internazionale

È stata un’altra notte di scontri tra Israele e Gaza. Continua il lancio di razzi dalla Striscia e non diminuiscono

i raid aerei dello Stato ebraico sugli edifici della principale città nell’enclave palestinese. Aumenta così il numero

delle vittime, con altri due morti israeliani colpiti dall’ultima raffica di razzi partiti dalla Striscia e i decessi palestinesi

che salgono a 213. Ed è notizia di stanotte che le bombe dello Stato ebraico hanno anche colpito l’unico laboratorio

Covid-19 di tutta la Striscia che, così, non è più in grado di condurre i test di screening. “Condanniamo il lancio

indiscriminato di razzi da Gaza, è inaccettabile e deve cessare, come è inaccettabile che si metta in discussione il diritto di Israele a esistere. Ma la risposta militare israeliana deve essere proporzionata e volta a prevenire ulteriori vittime civili”, ha dichiarato il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, alla riunione straordinaria Ue sul Medio Oriente. Vertice al quale “26 Paesi su 27”, ha spiegato l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell hanno concordato che “la priorità” in Israele e Palestina è “l’immediata cessazione delle violenze e l’attuazione di un cessate il fuoco”. Netanyahu, però, conferma che le operazioni andranno “avanti quanto necessario per riportare la calma ai cittadini di Israele” e sottolinea il successo delle operazioni militari, che hanno “riportato indietro Hamas di molti anni” sferrando “colpi che [i terroristi] non si attendevano”.

Striscia di Gaza, l’esercito di Israele rilascia i video degli attacchi: colpiti anche un sommergibile e un veicolo – Le immagini
Israele fornisce “documenti segreti” al Pentagono – All’indomani della richiesta del segretario di Stato, Anthony Blinken, che chiedeva al governo Netanyahu di fornire una giustificazione al raid contro la torre al-Jalaa, dove si trovavano le redazioni di diversi media nazionali e internazionali, tra cui Associated Press e Al Jazeera, Tel Aviv ha fornito informazioni a Washington. Il ministro della Difesa Benny Gantz in una telefonata al segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin, scrive Times of Israel, ha inoltrato agli Stati Uniti informazioni di intelligence relative ad operazioni militari di Hamas condotte dall’interno di grattacieli di Gaza e ha consegnato “documenti segreti” al Pentagono. La mancanza di informazioni agli Usa in corrispondenza del raid aveva creato un certo imbarazzo

tra i due storici alleati. Tanto che il capo della commissione Esteri della Camera Usa, Gregory Meeks,

è intenzionato a inviare una lettera alla Casa Bianca chiedendo di rinviare la vendita di armi a Israele per un valore di 735 milioni di dollari svelata dal Washington Post.

90 razzi dalla Striscia durante la notte, Israele continua ad abbattere edifici
Gli scontri continuano senza sosta ed è stato così anche nella notte tra lunedì e martedì. Da Gaza,

secondo quanto riferisce il portavoce militare israeliano, Hidai Zilberman, sono partiti 90 razzi che,

aggiunti a quelli dei giorni scorsi, portano il totale a 3.440 dall’inizio delle violenze. Il 90% di questi,

comunque, è stato intercettato dal sistema di difesa Iron Dome. La risposta di Israele è arrivata

dall’aviazione che, sostiene, ha distrutto altri 15 chilometri di tunnel sotterranei nel nord della Striscia

. Gli obiettivi colpiti sono stati 65, con nuovi attacchi sul quartiere Rimal a Gaza City. L’esercito ha

ribadito che Hamas “piazza obiettivi militari in aree civili densamente abitate”.

I raid israeliani hanno prodotto finora 213 vittime civili, tra cui 61 bambini, anche se Tel Aviv sottolinea

di aver neutralizzato “oltre 150 operativi terroristi, più di 120 sono di Hamas e oltre 25 del Jihad Islamico“.

Uno dei bombardamenti israeliani ha però distrutto la clinica al-Rimal, nel centro di Gaza, l’unico laboratorio

Covid-19 dell’intera Striscia che adesso non è più in grado di condurre i test di screening, come ha scritto in un

tweet l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). “I raid israeliani minano gli sforzi del ministero

della Sanità di fronte all’epidemia di Covid, non consentendo di seguire le persone infettate dal coronavirus e

di continuare la campagna di vaccinazione”, ha detto Ashraf al-Qodra, portavoce del ministero. Prima dell’escalation militare,

le autorità di Gaza effettuavano una media di circa 1.600 test Covid al giorno con uno dei più alti tassi di positività al mondo (28%) e gli ospedali sopraffatti dal numero di pazienti.

Gaza: da Israele nessuna prova del “nascondiglio” di Hamas nel palazzo bombardato. I precedenti di attacchi a scuole, ospedali e staff Onu
Intanto si registrano anche nuovi scontri tra la popolazione palestinese di Sheikh Jarrah, il quartiere di Gerusalemme est interessato dagli imminenti espropri a favore dei coloni israeliani, e la polizia dello Stato ebraico. Secondo il Times of Israel, sono coinvolti centinaia di palestinesi che erano stati allontanati dalla polizia dalla porta di Damasco, una delle entrate principali alla Città Vecchia. Alcuni avrebbero lanciato granate stordenti e gli agenti starebbero cercando di riportare la situazione sotto controllo.

Libano, sit-in di Hezbollah a sostegno della Palestina
Continuano le manifestazioni, sfociate anche in tensioni al confine, nel vicino Libano. Oggi il partito sciita Hezbollah ha organizzato un sit-in a sostegno del popolo palestinese nel centro di Beirut, di fronte al giardino intitolato a Samir Kassir, l’intellettuale libanese ucciso in un attentato nel 2005 per le sue posizioni ostili al regime siriano alleato degli stessi Hezbollah. Ma saranno diverse le iniziative promosse da sindacati e da diverse formazioni politiche a Sidone, Tiro, nel sud del Paese, e nei diversi campi profughi palestinesi sparsi in Libano. Un corteo di solidarietà è previsto dal campo di Mar Elias, a Beirut, verso il centro cittadino.

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