Comparsa nei giorni scorsi in un bagno del liceo Giulio Cesare di Roma, “lista degli stupri”. È stata inviata un’informativa della polizia in Procura. Al momento l’ipotesi di
reato è istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale. Sulla vicenda indagano gli agenti della squadra mobile di Roma e della Digos. Per il momento i
sospetti degli inquirenti si sarebbero concentrati su uno studente minorenne. Informata anche la procura della Repubblica per i minorenni presso il
tribunale di Roma. Sentita in questura la dirigente scolastica. “La lista degli stupri emersa al Liceo Classico Giulio Cesare di Roma è un gesto da incivili. Si tratta di un
fatto molto grave, sono episodi che evidentemente per qualcuno sono goliardici e forse un tempo lo sarebbero anche stati. Però oggi con la sensibilità che c’è, con
l’importanza della tematica dei rapporti tra i generi e tutto quello che sappiamo che succede, questi episodi non si possono più derubricare e sottovalutare. Serve una
riflessione”, il commento di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, a Radio Cusano Campus. Secondo Giannelli, “una società non può
progredire se tra i suoi componenti ci sono comportamenti di questo tipo” e il ministro Valditara “ha fatto bene nel chiedere che vengano accertate le responsabilità e puniti
i colpevoli”. La Digos starebbe svolgendo delle verifiche su dei profili connessi a eventuali movimenti studenteschi. La dirigente scolastica Paola Senesi è stata
sentita in questura sulla vicenda. Nei prossimi giorni dovranno essere sentite anche altre persone per fare luce sulla vicenda e individuare i responsabili.
L’episodio, nei giorni scorsi, è stato condannato anche dalla preside e dai docenti del liceo, mentre gli studenti hanno organizzato un picchetto di fronte alla
scuola, in corso Trieste. Ha segnalare e denunciare la comparsa della scritta sulla parete di uno dei bagni, con accanto un elenco di nomi e cognomi di nove studenti, otto ragazze e un ragazzo, era stato il collettivo Zero Alibi sui propri canali social. Fonte Tgcom24.