Vigilia di Supercoppa Italiana, in conferenza stampa Gennaro Gattuso e Lorenzo Insigne, rispettivamente allenatore e capitano del Napoli. Le prime domande sono per Lorenzinho, autore domenica di una prestazione monstre contro la Fiorentina.
“Sogno una vittoria, non mi interessa segnare il centesimo gol in azzurro poiché sto attraversando un buon periodo. Inutile dire che i complimenti del ct Mancini fanno piacere e per questo l’ho chiamato per ringraziarlo per le belle parole spese per il sottoscritto.
Lavoro duro con mister Gattuso per migliorare e limare i miei difetti”. Poi il tema centrale, la sfida con la Juve. “Ci arriviamo carichi, siamo reduci da una bella vittoria e sappiamo che i nostri tifosi ci tengono molto.
Il successo con la Fiorentina è alle spalle. Siamo tutti concentrati, non dobbiamo scendere in campo timorosi. E’ una gara secca, partiamo alla pari, loro hanno grandi campioni e dobbiamo affrontarli con la giusta concentrazione”.
E’ la volta poi di Ringhio chiamato in causa sui problem in attacco del Napoli. “Petagna lo valuteremo domani e Mertens stringe i denti, lavora sul dolore. E’ pronto a darci una mano, poi giocare contro la Juve significa affrontare una squadra che vince da anni.
Hanno una grande mentalità, sono disposti a tutto per vincere. La gara con l’Inter per loro è già un ricordo, ma dobbiamo rispettarli al 200 per cento. Ora obiettivo puntato su di loro. Non credo alla loro crisi, difficilmente sbagliano due gare consecutive.
Se pensiamo che sono i difficoltà perché hanno diversi assenti, sbagliamo. E’ una finale ci può dare una botta di adrenalina, se poi dovessimo perdere, dovremo subito reagire, si gioca ogni tre giorni. C’è la paura del Covid, siamo privilegiati, ma è difficile.
Questo periodo non rispecchia il reale valore delle squadre”. Il finale è dedicato al rapporto con Pirlo, compagno nel Milan e in Nazionale. “Siano cresciuti insieme dalle giovanili sino alle Nazionali, abbiamo vinto tutto. Ognuno di noi è stato importante per la carriera dell’altro. E’ un grande amico”.
Max Bonardi