Una donna di 49 anni, Viviana Mazzoni, è stata condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia a restituire una somma di circa 247mila euro.
Il motivo? La donna, comasca, avrebbe insegnato in istituti scolastici come scuole medie e licei, passando anche per asilo ed elementari, senza avere i titoli di studio dichiarati. La donna, infatti, aveva presentato titoli di studio contraffatti, riuscendo comunque ad incassare regolarmente gli stipendi.
Nel mese di ottobre del 2020, però, un dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como, si era messo a controllare tutte le dichiarazioni, tra cui quella di Viviana Mazzoni, che aveva, il mese precedente, ottenuto l’incarico come “docente laureato della scuola secondaria di secondo grado”. Facendo alcune indagini, è emerso che non solo la donna non ha mai conseguito la laurea in lingue e letterature straniere ma, a quanto pare, nemmeno il diploma alla scuola magistrale.
Il Giorno, inoltre, riporta una mail di una dirigente della segreteria della scuola paritaria di Como, istituto in cui la donna aveva dichiarato di essersi diplomata. Questa mail conferma che la donna “non compare su nessun registro perpetuo dei diplomi”. Confermando quanto sospettato.
Le indagini hanno scoperto, quindi, che la donna insegnava sin dall’anno 2003/2004, quando ha iniziato facendo alcune sostituzioni. Per anni ha perciò svolto alcune supplenze, totalizzando stipendi per 232.957,80 euro ricevuti dal Ministero delle Finanze e per 16.781,88 dai vari istituti. Proprio lunedì 11 dicembre, la Corte dei Conti lombarda ha depositato la condanna. La 49enne condannata dovrà pertanto risarcire 247mila euro.
Fonte: Fanpage.it
