Sono stati indagati 3 vigili del fuoco ed un operatore del 112 per la morte dei 3 ragazzi nel fiume Natisone. La Procura di Udine sta indagando su come siano state applicate le procedure di sicurezza e di emergenza. La tragedia è avvenuta lo scorso 31 maggio.
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Sono 3 vigili del fuoco ed un operatore del 112 gli indagati per la morte dei 3 ragazzi nel fiume Natisone. Si tratta di un operatore della Sores di Palmanova, la sala operativa regionale per le emergenze sanitarie, e di tre Vigili del fuoco, un capoturno e due addetti della centrale operativa di Udine.
A confermare la notizia è stato il procuratore Massimo Lia. Le indagini degli scorsi mesi si sono concentrate su coloro che hanno gestito il protocollo di emergenza. Il reato ipotizzato è di omicidio colposo. L’avviso di garanzia è stato inviato la settimana scorsa. I quattro indagati, quindi, hanno ricevuto un invito a comparire il 4 dicembre in Procura per un interrogatorio.
È possibile, tuttavia, che i tre Vigili e l’operatore del 112 non si presentino davanti ai pm per rispondere alle domande. In questa fase d’indagine, infatti, i legali non hanno ancora avuto accesso al fascicolo che concretizza l’ipotesi di reato.
Non è invece indagato il personale che è materialmente intervenuto sul posto. Nessuno dei Vigili del fuoco che hanno cercato di salvare i ragazzi, è coinvolto nell’inchiesta. I tre giovani, che avevano tra i 20 e i 25 anni, persero la vita dopo essere stati travolti dalla piena del fiume Natisone sotto il Ponte romano di Premariacco.
Fonte: Fanpage
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