A Villasimius, una delle spiagge più belle e affollate del sud Sardegna si è scatenato l’inferno a causa di un incendio che si è fatto strada a causa del maestrale attaccando la
vegetazione a ridosso della spiaggia. Le fiamme, molto alte, sono arrivate sino al parcheggio e molte auto sono state attaccate dal rogo. Contemporaneamente è
cominciato il fuggi fuggi dall’arenile. Ma in tanti hanno preferito rimanere vicino all’acqua perché il fronte dell’incendio si è allargato e la spiaggia sembrava recintata
da un muro di fumo alto diversi metri. Una giornata di mare e sole è finita con duecento bagnanti in fuga dalle fiamme, messi in salvo dalle motovedette delle forze dell’orni
e dalle barche di privati. Gli altri soccorsi sono arrivati via terra con le auto che sono arrivate sino all’arenile per soccorrere le famiglie intrappolate e impaurite dal rogo e
dal fumo. Due squadre, una proveniente dal distaccamento di San Vito e una dalla sede stagionale di Castiadas, sono attualmente impegnate nelle operazioni di spegnimento
e messa in sicurezza dell’area. “Le fiamme – spiega il comando operativo – hanno minacciato i numerosi bagnanti presenti sulla spiaggia e i loro veicoli, stimati in circa
ducento unità. Per fronteggiare l’emergenza, sono stati inviati sul posto anche gli specialisti del nucleo nautico con motobarca e sommozzatori con gommone, pronti a
effettuare evacuazioni via mare se necessario”. Un disastro anche ecologico. Bagnanti in fuga, strade intasate, parcheggio intrappolato, gli elicotteri che
disperatamente provano a contenere le fiamme. È la descrizione da parte degli ecologisti del Grig: è letteralmente andato in fumo, scrivono, un gioiello ambientale. Le
duecento persone trasferite via mare dalle spiagge coinvolte dall’incendio sono sbarcate al porto. Qui sono state assistite dal personale del 118 intervenuto con mezzo di
soccorso avanzato con infermiere a bordo “India 51”. Per ora nessun ferito. Tra gli sbarcati al porto anche una donna al sesto mese di gravidanza ed un bambino asmatico. Fonte Tgcpm24.