In zona bianca si va verso l’abolizione di ogni limite sul numero massimo di posti a tavola nei ristoranti

2 Giugno 2021 - 8:48

In zona bianca si va verso l’abolizione di ogni limite sul numero massimo di posti a tavola nei ristoranti

Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, e Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, si sono sonfrontati. L’idea è quella di superare il limite

massimo di quattro persone ai tavoli dei ristoranti. L’ufficio legislativo del Ministero vorrebbe intendere come superata questa restrizione in zona bianca. In zona gialla,

invece, il limite massimo di quattro persone (salvo che si tratti di conviventi) dovrebbe invece rimanere applicato, ai sensi dell’articolo 27 del Dpcm del 2 marzo scorso.

Tra il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e il governo si sono tenute interlocuzioni per risolvere la questione relativa al limite massimo di 4 persone (salvo

che si tratti di conviventi) al tavolo dei ristoranti, che dal primo giugno hanno riaperto anche al chiuso. Secondo il ministro per gli Affari regionali Gelmini, il limite delle 4

persone si applicherebbe solo in zona gialla e non per la zona bianca. Quattro a tavola, in corso verifiche sul limite. In precedenza il ministero della Salute, invece, aveva precisato

che restava il limite di massimo 4 persone al tavolo sia in zona gialla sia in zona bianca. Diversa l’interpretazione dell’ufficio legislativo del ministero per gli Affari regionali, secondo

cui tale restrizione dovrebbe intendersi superata in zona bianca e valere solo per quella gialla. Una questione sollevata anche dalle Regioni, che nel prossimo incontro con il

governo torneranno alla carica anche con le vaccinazioni per i turisti, nonostante l’esecutivo abbia più volte ribadito sia con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo sia con il

ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini. Coldiretti invece afferma che il limite di quattro persone al tavolo sia un ulteriore danno per i ristoratori, settore che ha già perso 41 miliardi nell’anno della pandemia.

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