Come ogni venerdì, è attesa la consueta ordinanza del ministro Speranza sui colori delle regioni, con tutta Italia in zona gialla: con Sicilia e Sardegna in netto miglioramento e proiettate
a lasciare l’arancione, l’unica in bilico resta la Valle d’Aosta, il cui governatore Erik Lavevaz ha però chiesto al Ministero la zona gialla per via dell’Rt “sotto 1 da oltre un mese” e l’incidenza
dei nuovi positivi che è stabilmente “intorno a 150 su 100mila abitanti”. Dati incoraggianti, la curva dei contagi crolla e l’Italia prova a ripartire, in vista della stagione estiva e che
confermano l’efficacia delle misure dell’attuale sistema dei colori, che secondo Gimbe va conservato ma modificato con nuovi criteri: una revisione integrale del sistema rischia infatti di
“avvitarsi in sterili tecnicismi”, secondo il presidente Nino Cartabellotta, che suggerisce di “integrare indicatori relativi alle coperture vaccinali”. Dimezzate le ospedalizzazioni per Covid.
Si va anche verso una modifica del coprifuoco, come confermato dal presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga: “Penso che andremo a un aumento dell’orario, se non sono
le 23 saranno le 24”, ha detto il governatore del Friuli. Un ordine del giorno presentato al Senato dai partiti di maggioranza ha chiesto al governo di “superare progressivamente il
regime del cosiddetto coprifuoco” e “proseguire con le progressive riaperture delle attività più colpite”, come i centri commerciali, il settore cerimonie ed eventi, gli impianti sportivi con
pubblico, i parchi tematici e acquatici e le attività di bar e ristorazione.
Si chiede al governo anche di velocizzare e potenziare il rilascio del Green Pass, il
certificato che dovrebbe consentire la libertà di spostamento a vaccinati, guariti dal Covid e cittadini con tampone negativo: atteso per domani 15 maggio, sulla tempistica c’è ancora
incertezza. La sua entrata in vigore si chiede a gran voce anche in relazione all’obiettivo strategico del rilancio del settore turistico.
Il decreto Sostegni bis, per il commercio e il
turismo dovrebbe peraltro prevedere una decontribuzione al 100% per i dipendenti che saranno riconfermati dopo il blocco dei licenziamenti e la fine della cassa Covid a ottobre.