In coma dopo una sassata fuori da una discoteca: due arresti

17 Novembre 2022 - 7:30

In coma dopo una sassata fuori da una discoteca: due arresti

Per l’aggressione del 19enne Giuseppe Checchia, che era finito in coma dopo una sassata fuori da una discoteca a Castellarano (Modena), sono stati disposti due arresti.

Due persone sono finite in carcere per averlo picchiato all’esterno del locale dopo un diverbio per futili motivi. Si è trattato di un contesto di “inaudita quanto assurda e ingiustificata

violenza”, ha detto il gip Dario De Luca sull’episodio, avvenuto nella notte tra l’8 e il 9 ottobre e su cui era stato aperto un fascicolo per tentato omicidio. Intanto il giovane, in fin di

vita dopo il pestaggio, si è risvegliato dal coma. I carabinieri di Reggio Emilia hanno quindi arrestato, per tentato omicidio aggravato dai futili motivi, Kevin Coppolecchia, 18 anni,

e Daniele Eugenio Vernucci, 22 anni, entrambi raggiunti da un’ordinanza di custodia in carcere. Dopo aver visionato filmati e ascoltato diversi testimoni, gli inquirenti hanno

identificato senza dubbio gli autori dell’aggressione. Dopo un diverbio in un locale, la discoteca Rockville, un gruppo di 7-8 giovani si era avvicinato nel parcheggio alla vittima e a un

amico per vendicarsi. Non risulta che si conoscessero già. Coppolecchia avrebbe colpito Checchia con un pugno, mentre Vernucci gli avrebbe scagliato addosso il sasso da dietro,

da distanza ravvicinata. Tra le testimonianze di chi ha assistito alla scena, quella di un ragazzo che ha raccontato di aver “sentito un rumore sordo stranissimo” e subito dopo di

aver visto Giuseppe cadere a terra, poi rialzarsi e subito dopo cadere di nuovo, con un grosso sasso di fianco. “Se non fossimo intervenuti immediatamente con un’operazione

chirurgica, probabilmente il giovane sarebbe morto”, ha detto un medico, sentito a verbale. Secondo il gip, il carcere è la misura idonea per gli aggressori visto “l’assoluto disprezzo

per l’incolumità altrui e per lo stesso bene della vita” dimostrato dagli indagati, i quali hanno dunque una “spiccata capacità di delinquere”.