La stretta al reddito di cittadinanza adesso è davvero vicina:domani il governo discuterà sulla manovra da attuare nel 2023,la quale verterà soprattutto sulla riformulazione del reddito di cittadinanza.
L’obiettivo del governo è quello di rimodulare il sussidio concedendo maggiori risorse alla lotta al caro bollette.
Durante una delle ultime riunioni, Giorgia Meloni avrebbe anche posto l’accento sulla necessità di una verifica a tappeto su tutti i percettori del reddito, per capire chi tra questi non sia realmente residente in Italia.Nell’ipotesi allo studio dell’esecutivo, l’ipotesi che da giungo 2023 i percettori di reddito di cittadinanza che verranno considerati “occupabili” – ossia in grado di trovare lavoro – non avranno più accesso all’assegno mensile.
Lo stop dunque dovrebbe scattare entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, dunque a giugno 2023. Da quel momento in poi, il beneficio sarebbe assicurato solo a persone in condizioni di oggettiva difficoltà: ad esempio disabili o famiglie numerose.
Tale manovra permetterebbe un risparmio di circa 2 miliardi di euro.
L’ipotesi al vaglio è quella di dare l’aiuto economico agli occupabili per un periodo limitato di tempo. “Abbiamo proposto di non estenderlo più a vita ma con una tempistica precisa per chi è abile al lavoro: 18 mesi di reddito con sei mesi di stop con formazione e inserimento nel mondo del lavoro, poi un decalage di 12 mesi. Arriviamo a un percorso di 36 mesi di reddito e poi si esce”, ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.
Fonte: teleclubitalia