Ilaria Salis andrà al Parlamento Europeo. L’attivista italiana, arrestata in Ungheria lo scorso febbraio 2023, potrà sedere al Parlamento Europeo, sfruttando così l’immunità che spetta ai parlamentari.
La 39enne ha raccolto circa 160mila voti tra Nord-Ovest e Sud, pertanto, dopo circa 15 mesi di detenzione, potrà uscire dagli arresti e il processo a suo carico andrebbe momentaneamente sospeso. Questo è ciò che prevede il Protocollo 7 sui “Privilegi e le immunità dell’Unione Europea”.
Cosa prevede nello specifico questo protocollo? In particolare l’articolo 9 sancisce che gli europarlamentari possono beneficiare, sul territorio nazionale “delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato” e non possono, “sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”. Secondo gli avvocati di Ilaria Salis la norma sarebbe peraltro retroattiva, varrebbe, perciò, anche per i fatti avvenuti prima dell’elezione. Inoltre, “nessuna restrizione di ordine amministrativo o di altro genere è apportata alla libertà di movimento dei membri del Parlamento europeo che si recano al luogo di riunione del Parlamento europeo o ne ritornano”. L’attivista pertanto godrà dell’immunità e potrà evitare momentaneamente gli arresti.
Cosa successe nello specifico? Durante il febbraio 2023, Ilaria Salis venne arrestata in Ungheria dopo aver partecipato ad una protesta contro un gruppo di neonazisti del territorio. L’accusa è di lesioni aggravate e associazione a delinquere di matrice politica. Venne pertanto arrestata e condotta nel carcere di massima sicurezza di Gyorskocsi utca di Budapest. Ha sempre rifiutato il patteggiamento a 11 anni di reclusione poiché si è sempre proclamata innocente. Da qui, la scelta dei Verdi di candidarla tra le loro file per “tutelare i diritti e la dignità dei cittadini europei” e per denunciare anche i metodi di detenzione incivili del paese magiaro.
Fonte: tgcom24