Il Teatro Bellini dall’11 al 16 febbraio si lascia inondare dalla pioggia di “When the rain stops falling”, un testo di Andrew Bovell, per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli. La regista dirige nove interpreti in un continuo viaggio nel tempo; passato che si trasforma in un futuro, che torna passato e che si intreccia inevitabilmente con il presente. Uno spettacolo che non ha confini temporali, spaziali e rompe quegli schemi antichi per cui le colpe dei padri ricadono inevitabilmente sui figli. È la storia di due famiglie, Lae e York, di quattro generazioni, di verità taciute, destini incrociati in un continuo salto nel tempo dal 2039 al 1959. Ogni personaggio sembra esser legato all’altro con un filo invisibile che permette, a volte sfortunatamente, di creare una serie di eventi causa – effetto senza fine.
Gli attori mettono in scena una forma segreta di predestinazione, dove il tempo, inteso meteorologicamente, influenza ogni cosa, dalle nostre vite alla Storia. Non sono scelte a caso, infatti, le date in cui agiscono i personaggi, gli eventi sono solo accennati: dal “boom” degli anni ’50 alla caduta dell’impero americano. In un oggi passato con un battito di ciglia Bovell vuole rappresentare il continuo movimento dei tempi. La Storia agisce, continua e non si cura dell’uomo. “When the rain stops falling” lascia poco spazio agli attori, è come la Storia, si lascia condurre dalle scene, dalle relazione e dalle sensazioni.
Lo spettacolo vince tre premi Ubu: miglior regia, miglior nuovo testo straniero e migliori costumi.
Di Giovanna Sannino