Il Tar di Trento ha sospeso l’abbattimento dell’orsa Jj4 e ha accolto il ricorso anche per Mj5, concedendo loro un futuro temporaneamente sicuro.
La sospensione dell’abbattimento rimarrà valida fino al 27 giugno, dando alle parti il tempo di proporre ulteriori motivazioni, mentre l’udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.
La Lav ha dichiarato che è possibile trasferire gli orsi in un rifugio santuario sicuro, sostenendo completamente le spese necessarie.
La sentenza è stata accolta positivamente dalla Lega anti vivisezione, che ha commentato la vittoria contro la Provincia di Trento. Hanno accolto la decisione del Tar.
I giudici hanno valutato i documenti presentati dalle varie parti interessate, tra cui richieste di abbattimento e argomentazioni a favore della sopravvivenza degli orsi, oltre ai pareri di Ispra e del ministero dell’Ambiente.
Il caso degli orsi ha attirato l’attenzione dopo la morte di Andrea Papi, un runner di 26 anni attaccato mortalmente dall’orsa Jj4. Anche i genitori del ragazzo si sono opposti all’abbattimento.
Mj5, l’altro orso coinvolto, aveva ferito un escursionista e il suo cane, ma non aveva mai mostrato episodi di violenza di tale entità in passato. Attualmente, Mj5 è ancora in libertà.
Il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, era favorevole all’abbattimento dei due orsi, ma è stato bloccato dai ricorsi degli animalisti. Manifestanti chiedono le dimissioni di Fugatti e dell’assessore provinciale alla caccia e pesca.
Secondo un’indagine demoscopica condotta dalla Lav, la maggioranza degli abitanti di Trento e delle vallate si oppone all’uccisione degli orsi. Inoltre, molti ritengono che la Provincia non abbia fornito informazioni sufficienti per prevenire gli incontri con gli orsi.
L’associazione animalista sostiene che l’orsa Jj4 non ha mai mostrato comportamenti pericolosi, ma si è comportata come una madre protettiva nei confronti dei suoi cuccioli durante l’incontro con Andrea Papi.
