Il taglio del cuneo fiscale della Legge di Bilancio prevista per il 2023 porterà da 20 a 33 euro in più al mese nelle tasche degli italiani.
L’incremento di tre punti fa invece crescere lo stipendio di 6 euro mensili per le retribuzioni lorde di 10 mila euro fino a 11 euro (per chi arriva a 20 mila). Mentre la riduzione su base annua va dai 231 euro fino a 395 per le retribuzioni lorde da 20 a 30 mila euro. I calcoli sono del Sole 24 Ore, che oggi pubblica le simulazioni delle buste paga dei lavoratori con l’effetto del taglio del cuneo.
Secondo i calcoli del quotidiano per la fascia di retribuzione annua di 10 mila euro lordi l’impatto complessivo sarà di 13 euro mensili (quelli del taglio di Draghi) più altri 6 euro per un totale di 19,25.
L’impatto del taglio del cuneo contributivo sarà quindi:
- pari a 231 euro annui, ovvero 19,25 al mese, per chi guadagna 10 mila euro annui;
- di 346 euro annui, ovvero 28,88 al mese, per chi ne guadagna 15 mila;
- pari a 395 euro all’anno, 32,92 al mese, per chi ne guadagna 20 mila;
- di 329,23 euro annui, ovvero 27,44 mensili, per chi ne guadagna 25 mila;
- pari a 395,08 all’anno, 32,92 mensili, per chi ne guadagna 30 mila;
- di 394,23 euro annui, ovvero 32,85 al mese, per chi ne guadagna 35 mila.
Il quotidiano ricorda anche che le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici sono generalmente pari al 33%, con un’aliquota del 23,81% a carico del datore di lavoro e del 9,19% a carico del lavoratore. E quindi i lavoratori dipendenti con retribuzioni fino a 20 mila euro pagheranno un punto percentuale in meno rispetto all’anno scorso e tre punti rispetto al 2021 di contributi previdenziali. La copertura sarà assicurata dallo Stato con le risorse della manovra.
Fonte:open