L’Italia è salva.
Il razzo cinese Lunga Marcia diretto sulla terra si è schiantato .
Come previsto dagli esperti la scorsa notte ma il nostro paese per il quale era stato lanciato un allarme in diverse regioni dalla Protezione Civile, non è stato toccato.
I detriti del secondo stadio del razzo sono infatti caduti nell’Oceano Indiano, vicino alle Isole Maldive poco dopo le 4 del mattino, ora italiana.
Il razzo cinese viaggiava a una velocità di 28mila chilometri orari.
Si tratta solo di una piccola parte del razzo il cui relitto di circa 18 tonnellate si è disintegrato al contatto con l’atmosfera.
Alcune parti sono cadute a 72,47 gradi di longitudine est e 2,65 gradi di latitudine nord.
Nei giorni scorsi gli esperti avevano infatti calcolato come area di arrivo del razzo quella del Mediterraneo.
Per questo alcune regioni italiane erano state messe in allarme, ma già nella serata di ieri la traiettoria del razzo aveva fatto capire che lo schianto sarebbe avvenuto altrove.
Così come previsto dall’agenzia europea Eusst che già venerdì aveva avvertito che i detriti del razzo sarebbero caduti in una regione della Terra coperta per la maggior parte dall’oceano o comunque in un’area disabitata.
Gli Usa accusano la Cina di non sapere controllare i propri razzi
Il razzo, lungo 30 metri e in viaggio a una velocità di circa 28mila chilometri all’ora, ha messo in allarme anche gli Stati Uniti.
La Cina ha sempre ritenuto improbabile che la caduta del razzo potesse causare danni.
Ha anche accusato in questi giorni la stampa internazionale di aver creato del sensazionalismo intorno a questa notizia.
Cosi da puntare il dito nuovamente contro il programma spaziale del Paese:
la Cina ha investito diversi miliardi di dollari nel suo programma spaziale, nel 2003 ha inviato il suo primo astronauta nello spazio mentre per la prima volta una sonda cinese è atterrata sul lato opposto della Luna nel 2019.