Fa scalpore il report pubblicato dal Consiglio d’Europa, principale organizzazione per la difesa dei diritti umani nel Vecchio Continente: secondo uno studio, alcuni centri di permanenza per il rimpatrio italiani sarebbero “non idonei” per trattenere i migranti.
Sarebbero infatti stati riscontrati alcuni problemi all’interno di almeno quattro centri per il rimpatrio italiani. All’interno di essi vi sarebbero “pessime condizioni materiali, assenza di un regime di attività, approccio sproporzionato alla sicurezza, qualità variabile dell’assistenza sanitaria e mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati”. Tutte queste problematiche, mettono fortemente in discussione, secondo il Consiglio d’Europa, il nuovo “modello Albania”. I centri analizzati, tramite una visita ad hoc del comitato anti-tortura del CdE sono quelli di Milano, Gradisca, Potenza e Roma.
Ma il clou del report informa anche che all’interno dei CPR italiani i migranti sarebbero praticamente maltrattati. Addirittura si sostiene che, all’interno del CPR di Potenza, alcuni di loro siano sedati con psicofarmaci diluiti nell’acqua.
Il Consiglio d’Europa ha inoltre denunciato di “aver riscontrato diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di agenti di polizia”.
Fonte: tgcom24
