Papa Francesco è ricoverato al Gemelli di Roma per un’infezione alle vie respiratorie. I medici prevedono una degenza di almeno venti o trenta giorni. L’ipotesi di un ritorno a Casa Santa Marta resta remota. Lo spostamento potrebbe aggravare le sue condizioni di salute.
Durante l’assenza del Papa, la Chiesa deve continuare a funzionare. Le norme vaticane prevedono una precisa catena di comando. Il camerlengo, il cardinale irlandese Kevin Joseph Farrell, dovrebbe occuparsi della gestione amministrativa. Il suo ruolo è chiaro nei documenti vaticani: amministrare i beni e i diritti della Santa Sede in caso di impedimento del Pontefice.
Tuttavia, il potere politico resta nelle mani del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Parolin è considerato una sorta di primo ministro del Vaticano. Si dice che sia l’unico alto prelato, oltre alla famiglia pontificia, ad avere accesso alla stanza del Papa al Gemelli. Questo conferma il suo peso all’interno della Curia.
Papa Francesco ha un gruppo ristretto di collaboratori fidati. Tra questi, il cardinale polacco Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, gode della sua piena fiducia. Il cardinale tedesco Gerhard Mueller, rimosso da Francesco nel 2017, ha parlato di un “cerchio magico” attorno al Papa, composto da figure prive di formazione teologica.
La storia dimostra che, in momenti di difficoltà, gli equilibri di potere in Vaticano possono cambiare. Durante la malattia di Giovanni Paolo II, il suo segretario particolare, Stanislaw Dziwisz, influenzava molte decisioni. In passato, suor Pascalina Lehnert ebbe un forte ascendente su Pio XII. Se le condizioni di Francesco peggiorassero, potrebbero verificarsi nuovi giochi di potere nella Santa Sede.
Fonte: Fanpage.it
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