E fu così che anche il Napoli conobbe la sua “fatal Verona”. E sì perché tutto si pensava dopo il gol lampo di Lozano che mai gli azzurri uscissero sconfitti dal Bentegodi (3-1).
Forse il colpo di Supercoppa ha prodotto più danni di quello che si credesse. Perché una formazione come quella di Gattuso non può avere questi cali di tensione.
E perdere gare già messe in discesa. A questo punto credo che tutta la rosa, compreso l’allenatore, debba farsi una passeggiata dallo psicanalista. E scoprire che cosa c’è dietro questo cammino frastagliato.
Troppi gli alti e bassi di questa squadra che ancora non ha fatto capire chi sia. In giornata sì sfodera prestazioni monstre e può battere chiunque, in quella negativa può perdere con chiunque.
Insomma montagne russe che non portano da nessuna parte. Perché guardando la classifica, tutte bene o male corrono o hanno un andamento costante, il Napoli va avanti a strappi.
E questo può provocare serie riflessioni da parte della società sulla conduzione tecnica, alla vigilia del rinnovo contrattuale da parte di Gattuso. Perché il rischio serio, alla fine del girone di andata, è che questa squadra non centri la qualificazione Champions, cruciale per la società.
Ma veniamo alla gara coi veronesi. Napoli in formazione tipo, col solo Meret al posto di Ospina e Verona con tante assenze. Dicevamo pronti via, e Lozano, sono passati solo 9 secondi, su un passaggio di Demme, grazie a un errore di Dimarco batte Silvestri.
E il Napoli potrebbe subito raddoppiare prima sempre con Lozano, poi su corner con Di Lorenzo e ancora con Demme, il cui tiro viene involontariamente deviato dal messicano che salva Silvestri, protagonista poi di un miracolo sempre su una botta dell’italo-tedesco.
Quando meno te l’aspetti al 34′ arriva il pareggio veronese. E’ Dimarco che si rifà dell’errore iniziale, si inserisce beffando Di Lorenzo e insacca da pochi passi.
Il Napoli accusa il colpo e il Verona sfiora il raddoppio prima del riposo prima con Lazovic e poi con Faraoni, ma Meret fa buona guardia.
Ti aspetti un Napoli arrembante a inizio ripresa. Invece la squadra di Juric, complice una grande condizione fisica e soprattutto una tenuta mentale, prima raddoppia con Barak e nel finale triplica con Zaccagni.
Con un Napoli incapace di reagire, nonostante la girandola di sostituzioni che fanno rivedere in campo Mertens e Osimhen, assenti in campionato da un po’. Ma nulla cambia, e mentre il Verona festeggia quota 30 punti, il Napoli scivola lontano dalla zona Champions.
Max Bonardi