Il ministro dell’economia Giorgetti,nel corso del suo intervento alla camera è stato messo sotto bersaglio dalle opposizioni per la questione delle accuse.
In Aula Giorgetti, rispondendo al Partito democratico, ha detto che «sul prezzo dei carburanti, le misure adottate dal precedente governo, che hanno portato alla riduzione delle accise sui carburanti, sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro – toccando i 2,184 euro per la benzina – e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali e, proprio in ragione di ciò, il governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e ad evitare speculazioni».
A tal proposito, ha aggiunto il ministro della Lega, «il governo ha incaricato la Guardia di finanza di proseguire nell’azione di contrasto agli illeciti nel settore, anche con riferimento alle frodi che determinano danni al gettito erariale e ai tanti imprenditori onesti che si trovano a fronteggiare una concorrenza sleale». E chiosa: «Il governo non ha ritenuto opportuno riproporre le misure di riduzione delle accise ma, anche con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 10 gennaio, ha introdotto specifiche disposizioni volte a contrastare fenomeni di speculazione non solo sui prezzi dei carburanti, ma anche sui prodotti di largo consumo». Per Giorgetti, la mancata riduzione delle accise ha permesso all’esecutivo «di concentrare le risorse finanziare disponibili a sostegno delle famiglie più bisognose e alle imprese». Scelta in linea, ha affermato, «con le buone pratiche rinvenibili nei Paesi dell’Unione europea e che non presenta carattere distorsivo, come invece sono quelle sui prezzi, tra cui per l’appunto la riduzione delle accise e Iva sui carburanti». E sul futuro, nel caso di ulteriori innalzamenti di prezzi, Giorgetti ha concluso: «Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise».
Fonte: open