Il ministro della Salute Roberto Speranza, in un post su Facebook, ringrazia tutti gli italiani che stanno continuando a vaccinarsi e i tanti che stanno prenotando la prima dose. Infatti, in soli 3 giorni sono stati scaricati oltre venti milioni di Green pass.
Speranza ha rimarcato che tutto questo rappresenta non solo un risultato numerico straordinario, ma dimostra anche la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro Paese alla lotta contro il Covid”. Ad oggi sono 71.703.880
le dosi di vaccino somministrate e 34.453.812 (il 63,79%) i cittadini al di sopra dei 12 anni che hanno ricevuto due dosi. Il ministro Luciana Lamorgese non ha escluso “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa”.
Ha però ribadito che saranno i titolari a dover provvedere, anche se “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”. Non si può pensare – ha spiegato – che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia.
Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare”. Su quanto specificato dalla Lamorgese è intervenuto il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici
Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi. “Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese sul fatto che non spetti ai gestori controllare i documenti – ha sottolineato – perché questo andrebbe oltre i loro doveri, ma è bene che si
faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un’altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione.
Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale”. A breve il Viminale diffonderà una circolare per stabilire nei dettagli la procedura e spiegare chi potrà chiedere un documento di identità al cittadino.
Non si esclude che a chiedere il documento possano essere, oltre ai pubblici ufficiali, anche i responsabili della sicurezza (anche privata) degli eventi sportivi,
spettacoli e concerti, i titolari di strutture ricettive, gli addetti al controllo nei trasporti e in strutture sanitarie.
I ristoratori saranno comunque tenuti a una verifica di “congruità” dei dati nel pass rispetto alla persona che si ha di fronte: dunque il sesso e, anche se approssimativamente, l’età.