Il ministro della Salute Schillaci annuncia che non ci sarà più un obbligo vaccinale in Italia.
Tale posizione è in linea con quanto deciso dalla Premier Giorgia Meloni,la quale aveva assicurato che non ci sarebbe più stata alcuna “compressione delle libertà individuali”, promettendo che non ci sarebbe più stato alcun obbligo vaccinale, nemmeno per il personale vaccinale. Al massimo una generica “raccomandazione” a vaccinarsi per i fragili e per le fasce d’età a rischio.
Ora il ministro della Salute ha confermato che l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid, decaduto per il personale sanitario con due mesi di anticipo, a partire dallo scorso 1 novembre, non ritornerà.
“Sul Covid è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato. La popolazione è esasperata, perfino in Cina ormai si ribellano a chiusure e divieti. Siamo entrati in un’altra fase, non più degli obblighi ma della persuasione: responsabilizzare i cittadini, non obbligarli. Oggi in Italia ci sono temi sanitari più importanti e impellenti del virus”, ha detto in una intervista a Libero Orazio Schillaci.
“Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali. Commissione d’Inchiesta? Il Parlamento ha diritto di indagare sulla gestione della pandemia ma non devono esserci strumentalizzazioni”, ha aggiunto, commentando l’annuncio dell’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia da Covid-19 e sulle reazioni avverse legate al vaccino.
“Negli ultimi tre anni si è parlato solo di Covid, perché il virus ha sconvolto il mondo. Oggi però l’epidemia è cambiata. Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid 23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria. La forma attuale è meno aggressiva e sappiamo curare meglio. Le epidemie durano due-tre anni, è sempre andata così nella storia, con o senza vaccini, come avvenuto cento anni fa per l’influenza spagnola”. Emergenza finita quindi? “Spero che con la prossima primavera ce la lasceremo alle spalle”, ha detto ancora il ministro della Salute, secondo cui al momento”la situazione negli ospedali e nelle terapie intensive è sotto controllo”.
Per quanto riguarda i vaccini “L’indicazione è nota: quarta dose peri fragili e vivamente consigliato il vaccino per l’influenza, che quest’anno può essere perfino più rischiosa. La speranza è che l’autunno prossimo si possa fare una sola iniezione, che copra sia il Covid sia l’influenza”.
Il ministro ha spiegato così la decisione del governo di far tornare al lavoro i medici non vaccinati: “In tutto il resto del mondo erano già rientrati. Abbiamo anticipato di poche settimane sia per un problema d’organico sia per una scelta filosofica: sul Covid e i vaccini bisogna andare verso una riconciliazione nazionale. Strano che chi ci ha criticato per questa decisione siano le stesse persone che predicano l’inclusione in ogni altra situazione”.
E a proposito della sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato legittimo l’obbligo vaccinale, ha detto: “Rispetto le sentenze della Corte Costituzionale. In questo caso la Consulta ha ritenuto inammissibile il ricorso contro l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi nel 2021 per il personale sanitario e scolastico. In realtà l’obbligo era terminato per quasi tutte le categorie nello scorso mese di giugno, quando era cessato lo stato d’emergenza, e sarebbe scaduto per il personale sanitario il prossimo 31 dicembre. Noi abbiamo anticipato al primo novembre questa scadenza. Il presidente Meloni ha sempre detto di essere contraria all’obbligo per i vaccini Covid, ritenendo l’informazione più efficace della coercizione, e non mi pare abbia cambiato idea”.
Dunque nemmeno lo strumento del Green Pass sarà più introdotto: “Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali”.
Fonte: fanpage