Il governo Meloni ha approvato un nuovo decreto che limita la pubblicazione di atti delle indagini penali. Non si potranno più pubblicare le ordinanze di custodia cautelare, né quelle per misure meno gravi, come il divieto di dimora o l’obbligo di firma. Questi atti, pur non essendo coperti da segreto, sono ora protetti da un divieto di pubblicazione. La legge era stata proposta quasi un anno fa e ha suscitato molte polemiche.
Il decreto approvato oggi stabilisce che i giornali non potranno riportare integralmente o parzialmente il testo degli atti, ma potranno solo riassumerne i contenuti. Questo divieto resterà in vigore fino alla fine dell’udienza preliminare o delle indagini. In pratica, la stampa non avrà accesso ai dettagli delle indagini fino a quando un giudice non deciderà di andare a processo o archiviare il caso.
Le sanzioni per chi viola la legge rimangono basse, con multe che non superano i 260 euro. Nonostante le richieste di aumentare le sanzioni, il governo ha deciso di non alzare gli importi, temendo possibili interventi correttivi da parte del Quirinale.
Il decreto ha suscitato critiche da parte del Movimento 5 Stelle, che accusa il governo di imporre un “bavaglio” alla libertà di stampa. Secondo il M5s, la nuova legge limita il diritto di cronaca e impedisce ai cittadini di conoscere i fatti, specialmente quelli che riguardano i potenti. Il dibattito sulla legge continua, con molti che temono un attacco alla trasparenza e al diritto all’informazione.
Fonte: Fanpage.it