Nella mattinata di oggi i Carabinieri e la DDA di Napoli hanno dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare nei confronti di alcune persone presunte affiliate al clan Contini per quanto riguarda la gestione dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.
Fondamentale l’ausilio di un collaboratore di giustizia, Teodoro De Rosa, che ha rivelato alle forze dell’ordine alcuni retroscena che avvenivano all’interno dell’ospedale. Il clan Contini, di Secondigliano, gestiva addirittura le liste d’attesa della struttura e a volte le prestazioni venivano eseguite anche senza pagare il ticket. Il tutto era consentito tramite un trucchetto: simulare un’urgenza, il ricovero era così immediato e anche l’intervento. Il clan poi risolveva i conti con il medico o il sanitario di turno facendogli pervenire un regalo.
“Si tratta di interventi che vengono favoriti senza la necessità di alcuna prescrizione- ha rivelato De Rosa ai pm antimafia napoletani- l’unica prescrizione raccomandata sono i soldi”.
Era un ex consigliere municipale a gestire la cosa, racconta De Rosa. La persona in questione manteneva ottimi rapporti con i medici e i primari del San Giovanni Bosco, in più forniva materiale usa e getta, utilizzato poi dal clan per eventuali raid. Quest’uomo, sempre secondo gli indizi, aveva strettissimi rapporti con i Contini: procurava falsi referti per la scarcerazione degli affiliati; contattava cantanti neomelodici per le feste dei membri del clan, ma soprattutto gestiva il giro d’affari delle case popolari, il tutto sempre nel solo interesse del clan.
L’uomo insieme ad altri due ragazzi gestiva anche un Caf all’interno del Rione Amicizia. L’unico vero scopo, però, era quello di agevolare la gestione delle case popolari.
Fonte: Il Mattino