Ieri si è tenuta la presentazione del romanzo “Eclissi di sangue” presso la facoltà di medicina dell’Università degli studi di Napoli Federico II a Scampia.
Per l’occasione sono stati chiamati ad intervenire:
Salvatore Esposito, autore del romanzo;
Prof. Matteo Lorito, magnifico Rettore dell’Ateneo;
Alessandro Iovino, giornalista e moderatore della discussione;
Ferdinando Tozzi, delegato sindaco di Napoli industria musica e audiovisivo;
Marida Famiglietti, responsabile della lettura dei testi.
In apertura, Alessandro Iovino ci ha tenuto a presentare gli ospiti e introdurre la discussione partendo proprio dalla sua amicizia con Salvatore Esposito e le circostanze che hanno permesso la realizzazione dell’evento:
“La storia di Salvatore Esposito è stata testimoniata anche da un docu-film “My American Dream”, dove l’attore racconta il suo sogno al pubblico americano, che ha reagito con grande interesse dovuto a seguito della sua partecipazione alla serie “Cargo”.
L’amicizia con il Magnifico rettore Lorito, il quale ha tenuto vivamente alla concretizzazione dell’evento, è stata decisiva per scelta di Scampia, set della serie “Gomorra” dove l’attore ha riscontrato grande successo, come sito della conferenza, dimostrando un grande interesse da parte dell’Ateneo per l’emancipazione del quartiere.”
La prima persona a prendere parola è stato il prof. Matteo Lorito, che ha tenuto a ringraziare Alessandro per aver portato l’attore in facoltà.
Il Rettore ha ribadito con fermezza il ruolo cardine della sede di Scampia, supportando la tesi secondo la quale: “Questa sede deve incarnare appieno la definizione di “Universitas”.”
L’intento è quello di portare a Scampia quante più attività ricche di contenuti per far sì che gli studenti possano godersi pienamente la vita universitaria.
Quindi non dovrà essere una “succursale”, come accade per le scuole, bensì una sede ricca di storia e successi.
Con una battuta, egli ha dimostrato il forte interesse dei giovani nei confronti di Salvatore, a dimostrazione del fatto che avrebbe scattato una foto con l’attore per poter “guadagnare punti” con i propri figli, fan sfegatati della serie “Gomorra”.
Prima dell’intervento di Salvatore Esposito, è stata data la parola alla giovanissima Marida Famiglietti, che ha raccontato brevemente la storia dell’attore.
Marida è stata scelta per un motivo ben preciso: dal momento che la vita e le raccolte di Salvatore sono destinate ad un pubblico giovane, le sono state affidate le letture.
Chiamato ad intervenire dopo le letture, l’attore ha raccontando brevemente i retroscena legati alle riprese della serie TV “Gomorra”, durante le quali, gli abitanti del quartiere manifestavano grande disponibilità nei confronti degli attori. Non esitavano, ad esempio, ad offrire loro un caffè, nonostante il fastidio che arrecasse la macchina cinematografica.
Per questo, Esposito ha sottolineato con grande enfasi la sua completa disponibilità per ogni evento che verrà proposto nel quartiere e nell’Ateneo, divenendo, a detta del Rettore, un figlio della Federico II.
Tra i partecipanti all’evento figurano anche l’attore Mariano Bruno, nativo di Secondigliano, il quale ha preso parola per raccontare del video denuncia postato sui social pochi giorni fa, e Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, giovane tifoso ucciso durante gli scontri avvenuti prima della finale di coppa Italia nel 2014.
A termine della serata, il fratello di Ciro ha voluto omaggiare l’attore di una bandiera che ritrae al centro il volto di Ciro, realizzata con l’augurio di dedicargli la vittoria del terzo scudetto.
Verso il finale, a seguito di una nostra domanda:
“Salvatore Esposito è ritenuto da molti giovani un simbolo della città partenopea ed un mito da inseguire.
Chi sono state per te le persone che ti hanno invogliato a seguire questo percorso e di conseguenza a farti inseguire i tuoi sogni?”
Salvatore Esposito:
“La mia famiglia mi ha permesso di distinguere, fin da quando ero bambino, il bene dal male, fornendomi gli strumenti necessari per analizzare al meglio ogni circostanza.
Nella mia vita non mi sono mai “fatto mettere i piedi in testa”, e a pagarne spesso le conseguenze è stata proprio mia sorella: avendo quattro anni di differenza, era costretta a subire la mia esuberanza.
Mia madre aveva il terrore a causa della mia vivacità, ma forse proprio questa mia caratteristica mi ha permesso di realizzare i miei sogni.
Ringrazio quindi i miei genitori e mia sorella per aver contribuito alla mia realizzazione in campo artistico e nella vita personale.”
L’evento ha riscontrato enorme successo, e i ringraziamenti più sinceri vanno al Rettore, all’Ateneo, alle istituzioni, al moderatore della conferenza, alla giovanissima Marida e per ultimo, ma non per importanza, al grandissimo Salvatore Esposito.
Co-autore: Simone Esposito
Addetta alla fotografia: Mari Di Gioia