Il cadavere carbonizzato rinvenuto a Pianura, quartiere di Napoli, ha un nome e un cognome: si tratta del 20enne Gennaro Ramondino, classe 2004, originario del quartiere di Fuorigrotta, alle spalle aveva piccoli precedenti penali.
Il corpo è stato rinvenuto pochi giorni fa all’interno di una campagna in mezzo alle sterpaglie. I Carabinieri hanno subito iniziato le indagini per capire il movente e soprattutto i responsabili. Pare che Ramondino fosse vicino ad un clan, quello dei Santagata, molto influente nel quartiere. La pista che porta ad un omicidio di matrice camorristica è più che mai viva.
Dalle prime informazioni pare che il ragazzo sia stato dapprima ucciso con tre colpi di pistola, dopodiché è stato bruciato il cadavere in modo da provare a rendere irreperibile la salma. Possibile anche il contrario, ovvero che il fuoco sia stato appiccato per far rinvenire il cadavere. L’esame autoptico della salma sarà sicuramente d’aiuto per chiare l’esatta dinamica dell’omicidio. Le indagini progrediscono grazie al lavoro della Squadra Mobile della Questura di Napoli.
Gennaro Ramondino era già scampato ad un attentato due anni fa, nel 2022, quando, a Varcaturo, venne ferito alla gamba e ad un braccio con dei proiettili. Non si esclude, in caso di matrice camorristica che abbia commesso qualche “sgarro” a clan rivali e che abbia pagato pertanto con la vita.
Fonte: Virgilio notizie
