“Il carcere è una questione sociale esso è lo specchio in cui sono riflesse in maniera drammatica le contraddizioni della società. ci troviamo di fronte a una emergenza
educativa spaventosa, profonda e insostenibile”, è un brano della lettera inviata da Monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra, e presidente della
Conferenza Episcopale campana,al Ministro della giustizia Marta Cartabia. La lettera, i suoi contenuti e le sue proposte operative sono state presentate oggi presso il centro di pastorale carceraria della
diocesi di Napoli sito presso la Sanità a Napoli. Don Franco Esposito, responsabile del centro e cappellano del carcere di Poggioreale, introducendo la conferenza
stampa ha detto: “la voce profetica dei Vescovi, l’invito a sostenere le misure alternative al carcere è un modo nuovo di vivere il sistema penitenziario. La chiesa
in Campania è da sempre impegnata al servizio di questa realtà anche attraverso strutture attive di accoglienza di detenuti ed ex detenuti.” Il Garante campano delle
persone provate della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha portato il saluto del vescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia e ha ricordato l’impegno profuso dal
Cardinale Crescenzio Sepe sul tema delle carceri non ultimo della pubblicazione della lettera pastorale ” Visitare i carcerati” con cui il Cardinale di Napoli
ha lasciato la diocesi. Ciambriello ha dichiara tra l’altro che: “la chiesa è dietro le sbarre per attestare che la vera giustizia è tale quando salva e rimette l’uomo in piedi, lo reintegra, lo include.
Il mondo ecclesiale profeticamente denuncia il silenzio e alcune volte l’omertà di una politica pavida che considera il carcere una risposta semplice a bisogni complessi”.
Ciambriello ha poi snocciolato i dati sui vaccinati del mondo penitenziario in Campania. Ad oggi 2049 è il numero dei vaccinati tra gli agenti penitenziari,del
personale amministrativo, educativo e dei volontari che entrano nelle carceri, mentre sono appena 148 i detenuti campani vaccinati. Il missionario Comboniano padre
Alex Zanotelli nel suo intervento ha detto “sono grato ai vescovi della Campania per questa presa di posizione, sono speranzoso sugli effetti che produrrà e mi auguro
sulla scia della testimonianza di Papa Francesco, di tanti cappellani, di tanti volontari si percepisca sempre di più che il mondo del carcere è un mondo fatto di
esclusi, emarginati. Le carceri sono fondamentalmente delle scuole del crimine”
I Vescovi campani su questo punto sono stati chiari: “la risposta della
delinquenza non può essere solo il carcere. Si dovrebbe lavorare affinché le dinamiche di vendetta siano elaborate e sanate attraverso la creazione di percorsi e di
strutture educative, dove la persona è aiutata a cambiare. Crediamo, insieme a Lei Signora Ministra, in una giustizia dal volto umano, come Lei ha più volte affermato”.