La scorsa notte a Colle Isarco, in Alto Adige, un uomo è morto dopo che i carabinieri avevano usato il taser per fermarlo. Ora è stata aperta un’inchiesta per
accertare le cause del decesso. La Procura di Bolzano ha disposto l’autopsia nell’ambito di un procedimento penale aperto a carico di ignoti. L’uomo ha
chiamato il 112 in evidente stato di agitazione, segnalando la presenza di persone non meglio precisate al di fuori della sua stanza. I militari intervenuti col
personale sanitario hanno tentato di entrare nell’appartamento ma l’uomo, in stato confusionale (forse dovuto all’uso di alcool e stupefacenti),
si sarebbe rifiutato andando in escandescenze. Poi si sarebbe lanciato dalla finestra da un’altezza di circa 2 metri e mezzo e nonostante la violenta
caduta si è rialzato e avrebbe tentato di aggredire i carabinieri che a quel punto avrebbero usato il taser per fermarlo e infine, dato che continuava ad opporre
resistenza, lo avrebbero immobilizzato a terra. Dopo essere stato immobilizzato è intervenuto il personale del 118 per poter procedere alle cure.
Dopo alcuni minuti però – informano i carabinieri in un comunicato – il soggetto ha accusato un malore: il medico ha effettuato le manovre di
rianimazione ma l’uomo è stato colpito da un arresto cardiocircolatorio. Nel corso della successiva perquisizione nella stanza, i militari hanno
trovato alcune dosi di stupefacente, probabilmente cocaina, ed alcoolici vari ritenuti la causa del grave stato di agitazione. L’uomo era residente
fuori provincia e già in passato si era reso protagonista di episodi simili. Il taser, chiamato anche pistola elettrica o storditore elettrico, è un dispositivo
classificato come arma non letale che fa uso dell’elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Già in
passato sono stati segnalati casi di decessi avvenuti dopo l’uso del taser da parte delle forze dell’ordine. L’ultima ad agosto dell’anno scorso: un 35enne in
forte stato di agitazione era stato fermato a San Giovanni Teatino in provincia di Chieti con un taser. Morì poco dopo. L’arma è in dotazione delle forze
dell’ordine dal 2022. L’uso del dispositivo, che non provoca danni fisici, deve sempre essere preceduto da ripetuti avvertimenti verbali e visivi, tra cui la visualizzazione di un arco voltaico, attivabile dall’operatore, in funzione dissuasiva. Fonte tgcom24.