“Ho saputo della sua morte tramite un messaggio Whatsapp”

24 Ottobre 2020 - 16:45

Gentile Redazione,

sono Frédérique d’Abbronzo ed oggi 22 ottobre 2020 ho perso mio padre, strappato alla sua
famiglia da un episodio di malasanità. Per le condizioni del suo ricovero e dell’ ignoto
trattamento sanitario che ha ricevuto, da cui è derivata la sua morte inaspettata, con una lucidità
che in questo momento è per me uno sforzo contro natura, vi scrivo per chiedervi aiuto, affinché
nessun’altra figlia debba mai più ritrovarsi a vivere un dolore così grande ed un senso di totale
abbandono da parte di una istituzione sanitaria che dovrebbe assicurare cura, umanità, pietà e
clemenza.
Gateano d’Abbronzo, mio padre, era una persona anziana portatore di pacemaker. Venerdì
16.10.2020 è stato ricoverato presso l’ospedale “Fatebenefratelli” di Napoli per un reflusso
esofageo, l’ho accompagnato vigile, tranquillo, la sua mano stretta alla mia.
Improvvisamente mi hanno consegnato il suo cellulare senza specificarne le ragioni,
impedendomi di fatto la comunicazione direttamente con lui, stante altresì l’impossibilità di fargli
visita a causa del protocollo emergenziale covid-19.
Dal ricovero ad oggi, data in cui sono stata informata dal cardiologo dell’ospedale tramite
whatsapp dell’avvenuta morte di mio padre, non ho ricevuto alcuna informazione sul suo stato di
salute. Mi è stato assicurato e riferito solo che era risultato negativo al test Covid-19 e che aveva
contratto, senza fornirmi ulteriori dettagli, una polmonite.
Nutro forti dubbi sull’effettiva data del decesso e sulle reali cause dello stesso.
Ho vissuto unitamente ai miei familiari un momento terribile, di ansia e sconforto non potendo in
nessun modo comunicare con lui. Ho visto con i miei occhi il dolore, reso più grave e insostenibile
per una persona malata, che, oltre a vivere un ricovero si ritrova in uno stato di totale abbandono,
sottoposto ad una sorta di isolamento sanitario, impendo di fatto, in qualsiasi forma, la nostra,
come quella di altri, partecipazione e condivisione “umana”.
Vi chiedo di aiutarmi, di intervenire per fare luce sulla vicenda che mi riguarda e in merito ai
protocolli sanitari, dettati dall’emergenza epidemiologica.
Gaetano, mio padre, è morto solo in un letto di ospedale, era sicuro di tornare a casa, rivedere il
suo nipotino, le sue figlie, tornare alla sua vita fiducioso che i medici avrebbero reso lo spavento
meno orribile.
Mio malgrado non ho potuto salutarlo per l’ultima volta.