Nella terza settimana di guerra le navi russe che bombardano le coste a sud di Odessa. La capitale Kiev sotto coprifuoco e Zelensky accetta ormai il fatto che non potrà far parte della Nato.
Ma Putin gli risponde con una chiusura: “Kiev non mostra di voler seriamente trovare soluzioni mutualmente accettabili”. Per il mediatore ucraino, però, “c’è spazio per un compromesso”.
E i negoziati continuano, con lo stesso Zelensky che parla di “posizioni più realistiche, anche se serve tempo”. Intanto a difesa dell’Ucraina si schiera con forza la Polonia, chiedendo una
“missione di pace” della Nato, per consegnare aiuti, “protetta da forze armate”. Mariupol, da giorni sotto assedio da parte delle forze russe, è stata attaccata anche dal mare di Azov.
Lo riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei. “I primi
missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città”. L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe “che costringono i medici a curare i loro feriti”.
Per la ricostruzione in Ucraina dopo l’invasione russa serviranno, ad oggi, oltre 500 miliardi di dollari. La stima preliminare è stata riportata – come scrive l’agenzia di stampa Unian – dal primo ministro ucraino
Denis Shmygal al termine dell’incontro con i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. “L’Ue sta già dando un forte aiuto – ha aggiunto – e ciascuno dei Paesi qui
rappresentati sta dando un forte contributo. Ci aspettiamo sostegno in termini di finanziamento della ricostruzione dell’Ucraina”. Le navi russe presenti nel mar Nero hanno
iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del Paese. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria.
Per il momento non sono stati segnalati tentativi di sbarco di truppe. La notizia è riportata sui social da Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari Interni dell’Ucraina.
Esplosioni sono state udite nella periferia di Kiev, con le sirene dei raid aerei tornate a suonare. Lo riferisce una squadra della Cnn sul campo. Le esplosioni sono iniziate dopo il tramonto.
Oggetto dei colpi sono postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky.