Le forze Russe a Irpin, nei sobborghi di Kiev hanno ucciso un video-reporter americano, il 51enne Brent Renaud e ferito due suoi colleghi. I giornalisti stavano filmando i profughi
in fuga quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Renaud, colpito al collo, è morto sul colpo, mentre i suoi due colleghi sono stati portati in ospedale.
Lo annunciano le forze di sicurezza ucraine. Brent Renaud era un pluripremiato regista e produttore di documentari con una grande passione: quella per la professione di reporter di guerra.
Non c’è teatro di guerra che non abbia conosciuto, lavorando non solo per il New York Times, ma anche per Boston Globe, Nbc, Discovery Channel, Pbs, Vice News. Dopo aver iniziato la
carriera di reporter in occasione degli attentati dell’11 settembre 2011, Renaud con le sue riprese ha raccontato gli eventi più drammatici delle guerre in Afghanistan e in Iraq.
Non solo, ha mostrato al mondo anche le immagini del terribile terremoto ad Haiti nel 2010, delle violenze dei cartelli della droga in Messico, della primavera araba in Egitto e del
dramma delle carovane di migranti del Centro America. Lavori, tra cui anche alcune serie per il canale Hbo, che sono valsi a lui e al fratello Craig, con cui aveva fondato la piccola casa
di produzione Ranaud Brothers, diversi premi internazionali. Come il George Foster Peabody Award, destinato alle eccellenze nel settore delle trasmissioni radio e tv.
La testimonianza: “Stavamo filmando i profughi in fuga” In un video sui social si può ascoltare la versione di uno dei due giornalisti feriti che descrive come i russi abbiano aperto il fuoco, colpendoli.
“Abbiamo attraversato un ponte, stavamo filmando i rifugiati – racconta -. Abbiamo preso un passaggio, qualcuno ci ha offerto di portarci all’altro ponte.
Abbiamo attraversato il checkpoint e hanno iniziato a spararci addosso. L’autista ha fatto inversione, hanno continuato a sparare, il mio amico Brent è stato colpito e lasciato indietro.
Ho visto che gli hanno sparato al collo, siamo stati separati, poi io sono stato messo sulla barella e portato qui”. Renaud sarebbe caduto sotto i colpi di arma da fuoco sparati dall’esercito russo.
A darne l’annuncio, su Facebook, è stato Andriy Nebytov, capo della polizia della regione di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform. “Gli occupanti stanno cinicamente
uccidendo anche i giornalisti dei media internazionali che cercano di mostrare la verità sulle atrocità delle truppe russe in Ucraina – scrive sul social media -.
Un corrispondente di 51 anni del New York Times è stato ucciso a Irpin”. I media ucraini riferiscono che il sindaco di Irpin Oleksandr Markushin ha bloccato l’accesso dei giornalisti nella città per ragioni di sicurezza dopo la morte del reporter Renaud.