Il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov, afferma che, decine di cadaveri di soldati russi sono abbandonati sul campo di battaglia e nelle case dei villaggi
liberati dall’esercito di Kiev. Non ci sono però solo i corpi abbandonati. “Migliaia di soldati morti sono ammucchiati in sacchi su treni frigorifero”, ha denunciato Anton Gerashchenko,
consigliere del ministro degli Interni ucraino. “I russi – ha aggiunto – si rifiutano di prenderli, così l’Ucraina potrebbe anche doverli seppellire a spese proprie”. “Troviamo i loro corpi
per le strade, nelle abitazioni – ha detto -. Non sono stati nemmeno sepolti, li hanno lasciati nelle discariche. Quando si ritirano, non raccolgono i cadaveri dei loro soldati.
Questo testimonia la loro etica, i principi e le regole di guerra”. Queste pratiche ricordano quelle denunciate nelle prime settimane di guerra sull’impiego da parte delle unità di
Mosca di forni crematori mobili fatti arrivare appositamente dalla Crimea per bruciare e nascondere i caduti dopo le battaglie più cruente a Mariupol. Riportare a casa i cadaveri
dei soldati significa anche ammetterne ufficialmente la morte in battaglia. Per Mosca, che dall’inizio del conflitto ha riconosciuto la perdita solo di 1.351 militari, bilancio non aggiornato, i
corpi dei militari rischiano di trasformarsi in pericolose prove sulla guerra. A Mosca a partire dai necrologi pubblicati sui giornali e sul web, un gruppo di attivisti russi
afferma di aver identificato almeno 2.067 soldati morti in battaglia. Anche per le intelligence occidentali, a partire da quella britannica, l’effettivo bilancio di vittime tra le truppe di
Mosca è più alto di quello ammesso, con circa 15mila caduti. Invece, secondo lo Stato maggiore ucraino, i soldati russi uccisi sono circa 26mila, tra cui almeno 317 alti ufficiali, una dozzina di generali, maggiori e colonnelli. Fonte tgcom24.