Tredici persone, tra cui alcuni bambini, sono stati uccisi mentre erano in fila per il pane a Chernihiv, vicino al confine bielorusso. Mosca che continua a bombardare le città ucraine.
Il conflitto russo-ucraino entra nel suo ventiduesimo giorno. I russi lanciano un attacco aereo anche a Mariupol sul centro sportivo Neptun, utilizzato come rifugio per donne incinte e
madri con bambini piccoli, molte delle quali si troverebbero sotto le macerie. Nuovi bombardamenti anche su Kiev, dove i missili hanno colpito diverse case private. Per Zelensky,
“la fine della guerra è la priorità dei negoziati e il mondo deve riconoscere che la Russia è uno Stato terrorista”. Joe Biden definisce Vladimir Putin “un criminale di guerra”, scatenando la reazione del Cremlino:
“Parole imperdonabili”. I membri occidentali dell’Onu chiedono una riunione del Consiglio di Sicurezza per giovedì. I resti di un missile da crociera abbattuto dalla contraerea hanno colpito un edificio residenziale a Kiev, nel distretto di Darnytskyi.
E’ avvenuto intorno alle ore 5:00 locali. Il bilancio, secondo quanto riferito dal Servizio di emergenza statale ucraino, è di un morto e tre feriti. Trenta persone inoltre sono state evacuate.
“Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili”.
Lo ha dichiarato Belkis Wille, referente di Human Rights Watch, in merito al bombardamento del Teatro drammatico di Mariupol.”Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni,
quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale”. E’ quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista alla Cnn.
“Ci sono una serie di fattori – ha spiegato – che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell’esercito e del popolo ucraini sul campo, la seconda sono le sanzioni imposte alla Russia,
che fanno crollare e soffrire l’economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione”. “Ci sono serie preoccupazioni – ha aggiunto – su quale fosse l’obiettivo in una città
sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti”.