Le ultime notizie sulla guerra tra Israele e Hamas rivelano che le parti sono vicine a un accordo che potrebbe portare a una tregua e al rilascio degli ostaggi. Il Qatar sta svolgendo un ruolo chiave nelle trattative, coordinandosi con Israele, Hamas e gli Stati Uniti. L’accordo in discussione prevede una tregua di durata non specificata e l’ingresso di aiuti a Gaza, oltre allo scambio di ostaggi detenuti da Hamas.
Tuttavia, secondo Hamas, l’accordo sulla tregua è ancora in attesa dell’approvazione di Israele. Ci sono state segnalazioni di raid nel campo profughi di Nuseirat, con un bilancio di 17 vittime. Israele ha rinviato un attacco di terra e i media israeliani hanno riferito dell’imminente rilascio di 50 ostaggi con doppia cittadinanza, con due donne che sono già state liberate.
Le dichiarazioni
Le recenti dichiarazioni di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, e del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu indicano che un accordo sulla tregua tra Israele e Hamas è vicino. Le trattative, mediate dal Qatar, sono incentrate sulla durata della tregua, sugli arrangiamenti per la consegna degli aiuti a Gaza e sui dettagli dello scambio di prigionieri. Entrambe le parti dovrebbero rilasciare donne e bambini, e i dettagli verranno annunciati dal Qatar.
Netanyahu ha convocato il suo gabinetto di guerra e ha indicato che l’accordo, che prevede il primo cessate il fuoco della guerra e il primo rilascio di massa di detenuti da entrambe le parti, è nella sua “fase finale” e più vicino che mai. Un ufficiale degli Stati Uniti ha confermato che questo è il punto più vicino raggiunto finora per un accordo sui prigionieri.
Il bilancio
La portata del conflitto è stata enorme, con l’attacco di Hamas dell’7 ottobre, descritto come il giorno più mortale nella storia di Israele di 75 anni, che ha provocato l’invasione di Gaza da parte di Israele. Il governo di Hamas a Gaza riporta che almeno 13.300 palestinesi sono stati uccisi, incluso almeno 5.600 bambini, a causa del bombardamento israeliano che ha trasformato gran parte di Gaza, specialmente la sua metà settentrionale, in un deserto. Circa due terzi dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza sono stati resi senzatetto.
Il conflitto tra Israele e Hamas entra nel suo 39° giorno, con sviluppi preoccupanti e un impatto umanitario crescente. La guerra ha visto intensi combattimenti urbani intorno a Gaza City, dove l’ala militare di Hamas, le Brigate Qassam, e le forze israeliane sono impegnate in scontri diretti. Questa escalation ha provocato un dislocamento massiccio, con circa 200.000 palestinesi costretti a spostarsi verso sud dall’inizio di novembre.
Il conflitto ha avuto un impatto devastante sui media, con almeno 42 giornalisti e operatori dei media uccisi dal 7 ottobre,segnando questo come il periodo più pericoloso per i giornalisti dal 1992. Queste vittime includono 37 palestinesi, quattro israeliani e un libanese, riflettendo l’estrema pericolosità del teatro di guerra per chi cerca di documentare gli eventi.
La situazione sanitaria
La situazione sanitaria a Gaza è critica, con ospedali come l’AhliArab Hospital e al-Quds Hospital costretti a chiudere a causa della mancanza di carburante per le apparecchiature mediche. Questa crisi sanitaria è aggravata dalle accuse, respinte da Hamas, secondo cui Israele sostiene che gli ospedali di Gaza vengano utilizzati per nascondere armi e prigionieri.
A livello diplomatico, ci sono stati appelli internazionali per un cessate il fuoco. Il ministro degli Esteri iraniano e il presidente indonesiano Joko Widodo hanno fatto pressioni sulla comunità internazionale per fermare l’aggressione militare israeliana a Gaza. Inoltre, il nuovo Segretario di Stato britannico ha discusso con il Segretario di Stato degli Stati Uniti la necessità di pause umanitarie per consentire l’ingresso di aiuti a Gaza.
In Cisgiordania, le forze israeliane hanno condotto raid a Tulkarem, causando diverse vittime e feriti. Queste azioni hanno ulteriormente aggravato le tensioni nella regione, dove la situazione resta estremamente volatile.
In conclusione, mentre i negoziati per una tregua e il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas continuano, la situazione sul campo rimane critica, con un impatto umanitario e politico in rapida evoluzione che richiede un’attenzione costante e azioni decisive a livello internazionale.
Scritto e curato da Maria Paola Falanga
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