Ancora suonano le sirene d’allarme in tutta l’Ucraina e i missili russi hanno colpito molte città arrivando fino a Leopoli. Putin in una telefonata con il presidente francese Macron dice che il
Cremlino è “aperto al dialogo” con Kiev, mentre secondo le testimonianze del battaglione Azov è partito l’assalto finale al territorio dello stabilimento Azovstal. Il presidente americano
Biden torna all’attacco di Mosca e ribadisce che “la Russia ha commesso crimini di guerra in Ucraina”. Il presidente russo Vladimir Putin e quello bielorusso Alexander
Lukashenko “hanno discusso telefonicamente della situazione nel contesto dell’operazione militare speciale in corso per proteggere il Donbass”. Lo riferisce il Cremlino in
una nota, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. L’obiettivo dell’Ucraina è ripristinare la sua integrità territoriale, inclusa la Crimea. Lo afferma il presidente
ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo virtualmente a un incontro del Wall Street Journal. “Ci auguriamo che la Crimea sarà parte dell’Ucraina”, dice Zelensky. “Se non ci opponiamo ai dittatori…
continueranno ad arrivare”. Lo ha detto Joe Biden in Alabama dalla fabbrica dei missili anti-tank Javelin forniti a Kiev per difendersi dall’invasione russa.
Il presidente americano ha spiegato che sono “oltre 5.500” i missili inviati all’Ucraina, poi ha ribadito che “le forze russe hanno commesso molti crimini di guerra e gli Stati Uniti
stanno guidando il sostegno agli ucraini per difendere il loro Paese”. Intanto sei stazioni ferroviarie sono state colpite questa sera in bombardamenti russi nell’Ucraina
centrale e occidentale, secondo quanto riferisce il presidente delle ferrovie ucraine, Alexander Kamyshin, citato dall’agenzia Unian. Non sono segnalati morti o feriti tra il personale delle ferrovie o tra i passeggeri, ma i danni provocati “sono gravi”. Fonte tgcom24