Green pass per parrucchieri ed estetisti, obbligo da oggi: ecco cosa cambia

20 Gennaio 2022 - 8:09

Green pass per parrucchieri ed estetisti, obbligo da oggi: ecco cosa cambia

Da giovedì 20 gennaio,sono in vigore le nuove regole sul Green Pass. La Certificazione Covid servirà quindi anche per andare dal parrucchiere, dal barbiere e dall’estetista, luoghi

dove fino a questo momento non era richiesta. Lo ha stabilito il governo durante le festività natalizie, tra le altre misure anti Covid, per contenere la quarta ondata di contagi

e la diffusione della variante Omicron. Prima era necessaria solo per i lavoratori di settore, come stabilito in precedenza quando era stato introdotto l’obbligo di Certificazione Covid in tutti i

luoghi di lavoro, ma da oggi servirà anche ai clienti per accedere in questi spazi. Da oggi, quindi, per andare dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista è obbligatorio il Green Pass base.

Si tratta della Certificazione che può essere scaricata anche tramite un tampone, antigenico o molecolare, negativo effettuato nelle ore precedenti.

Con il codice Authcode ricevuto dal ministero della Salute e la tessera sanitaria il Green Pass può essere scaricato anche direttamente dal sito del governo. Nei prossimi giorni,

inoltre, le regole cambieranno ulteriormente e il Green Pass base verrà esteso ad ulteriori attività.Infine, dal 15 febbraio, sarà anche introdotto l’obbligo sul

lavoro di Super Green Pass per gli over 50: per questa categoria è già in vigore l’obbligo vaccinale e da metà febbraio gli occupati per recarsi sul posto di lavoro dovranno

esibire la Certificazione Covid rafforzata, quella scaricabile con il vaccino o con la guarigione. Dal 1° febbraio, infatti, sarà obbligatorio anche per entrare negli uffici

pubblici, per andare in banca o alle Poste, e per accedere ai negozi e ai centri commerciali. Sono però escluse le attività considerate essenziali, specificate nel nuovo Dpcm del

governo in cui sono appunto identificati i negozi in cui non sarà richiesto il Green Pass. Tra questi ci dovrebbero essere anche alimentari, edicole, farmacie e parafarmacie.

L’esenzione non dovrebbe invece riguardare i tabaccai e le librerie.