Sulle rocce di Punta Tegge, promontorio nella costa meridionale dell’isola di La Maddalena, nel nord Sardegna, due ragazzi hanno rischiaro di morire. I due cugini maddalenini di
24 e 16 anni, a bordo del loro gommone, si sono schiantati sugli scogli affioranti a poche miglia dal porto. Erano usciti in mare per una battuta di pesca sportiva.
Ad avere la peggio è stato il ragazzo di 16 anni, che nello scontro ha battuto la testa, ha perso coscienza ed è stato trasportato con l’elisoccorso del 118 all’ospedale Santissima Annunziata di
Sassari. Qui i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre il trauma cranico ed è tenuto sotto osservazione nel reparto di Rianimazione, in condizioni che
restano preoccupanti. Il cugino, che al momento dello schianto sugli scogli si trovava alla guida del gommone, ha riportato lievi traumi e ferite e un grave stato di choc. Dopo essere stato
curato al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, è stato dimesso. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta sull’accaduto: la pm
Nadia La Femina ha messo sotto sequestro il gommone e affidato le indagini alla Guardia Costiera di La Maddalena. Sono stati proprio i militari, la mattina soccorrere i due
ragazzi, dopo essere stati avvisati telefonicamente dell’incidente dalla mamma del 16enne. Una motovedetta ha raggiunto la zona di Punta Tegge, ha portato in salvo i due cugini
richiedendo l’intervento del 118, e poi ha trainato in porto il gommone che rischiava di affondare. Il gommone che, in seguito allo schianto contro gli scogli, è rimasto fortemente
danneggiato, rischiava di andare a picco, con il pericolo che potesse creare anche problemi di inquinamento ambientale nelle acque e lungo la costa protetta del Parco
Nazionale della Maddalena. I militari della Guardia Costiera dovranno ora sentire la testimonianza del 24enne, non appena avrà superato lo stato di choc e potrà rispondere alla domande.
Per il momento l’ipotesi più probabile sulle cause dell’incidente resta quella del buio e dell’alta velocità con cui il gommone stava percorrendo un tratto mare molto insidioso proprio per la
presenza di numerosi scogli affioranti e di molte secche. Qualche risposta utile all’inchiesta potrà arrivare, oltre che dalla testimonianza del 24enne che guidava il gommone, anche da
un’analisi e dalla relazione sullo stato dell’imbarcazione, che sarà fatta dagli stessi ispettori della Guardia Costiera di La Maddalena.