“Il contingentamento degli accessi degli avvocati, nei Tribunali e presso gli Uffici del Giudice di Pace, in particolare di Napoli, non ha più ragion d’essere, specie con modalità risalenti alla situazione di fine febbraio scorso. Mortificare professionisti, già di per sè costretti ad avere a che fare normalmente con un sistema giudiziario al collasso, prendendo a pretesto non meglio precisate esigenze di sicurezza è intollerabile. Così come è inaccettabile che per migliaia di cittadini i diritti siano attualmente negati per una incapacità organizzativa che paralizza l’intero sistema giudiziario. Chiediamo al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di intervenire immediatamente per sbloccare una situazione sempre più esplosiva”.
Queste le parole dei parlamentari di Italia Viva, Michela Rostan, vicepresidente della commissione Affari sociali e Catello Vitiello, componente della commissione Giustizia della Camera.
“Limitare le richieste di copie di atti, tra l’altro sottoposti a scadenza temporale, come i decreti ingiuntivi, a 70 unità giornaliere, è inspiegabile – proseguono i deputati di Italia Viva. Allo stesso tempo, ridurre così drasticamente la trattazione delle udienze e l’accesso alle Cancellerie, mentre l’Italia riparte con tutte le attività aperte al pubblico, mette a rischio principi costituzionalmente garantiti come il diritto alla difesa ed alla giustizia dei cittadini, oltre a compromettere la tenuta sociale ed economia del Paese.