Avevano lasciato l’auto per proseguire a piedi.
L’unico modo per andare avanti. Il vento poi ha cambiato direzione all’improvviso, le fiamme si sono spinte verso l’abitato.
Per cercare di spegnere un incendio a Nova Siri, in provincia di Matera, due vigili del fuoco sono morti da eroi: si chiamavano Giuseppe Lasalata e Antonio Martino, avevano entrambi 45 anni e avevano entrambi figli piccoli.
In quell’area agricola quasi al confine con la Calabria, volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.
Pensavano che tra quelle persone ci fosse un disabile e che i parenti non sarebbero riusciti a portarlo via.
Sono scivolati in un dirupo arso dal fuoco e sono stati avvolti dalle fiamme. I colleghi hanno impiegato ore per recuperare i corpi. Esprimono cordoglio e dolore le più alte cariche dello Stato, da Mattarella a Meloni.
I due erano in forze al distaccamento di Policoro. Ieri erano impegnati nello spegnimento di un rogo su una vasta estensione di macchia mediterranea tra contrada Salice e contrada Cozzuolo, quando hanno visto il fronte del fuoco che si avvicinava a un’abitazione.
Un zona impervia e complessa da affrontare, a causa del terreno e dei canaloni. Nel tentativo di salvare una famiglia, sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme.
Lasalata era vigile del fuoco coordinatore, mentre Martino era vigile del fuoco esperto. Per ore e ore le fiamme hanno continuato a minacciare le abitazioni e villette della zona: è arrivato sul posto anche un Canadair che ha effettuato diversi lanci.
“Mi sono trovato vicino a loro, li ho visti andare verso quell’abitazione e poi non sono più tornati” ha raccontato il sindaco di Nova Siri, Antonello Mele, che alle 14.30 ha segnalato la presenza di un incendio che si propagava velocemente alle porte dell’abitato.
Per un atroce scherzo del destino, il disabile che pensavano dovesse essere portato fuori di peso si trovava invece nell’altro casolare.
“Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso” dei due vigili del fuoco scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al capo del dipartimento dei vigili del fuoco Renato Franceschelli.
“La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio”, conclude Mattarella.
Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha evidenziato quanto sia “complesso e rischioso il lavoro che svolgono le donne e gli uomini impegnati in prima linea nella lotta attiva agli incendi boschivi” e ha ricordato che “i comportamenti scorretti, oltre a causare danni ingenti al nostro patrimonio naturale, possono mettere in serio pericolo gli operatori impegnati nello spegnimento”.
La Procura di Matera ha aperto le indagini del caso. Non si può escludere che l’origine del rogo sia dolosa. Nel frattempo, poco più a sud, oltre il torrente San Nicola, sul fronte calabrese, a Oriolo ieri era il settimo giorno di incendi, che stanno riducendo in cenere vaste porzioni di territorio.