Giulia uccisa dal pitbull e il mistero delle macchie di sangue: «Genitori e nonni hanno ripulito la casa prima del sopralluogo del medico legale»

20 Febbraio 2025 - 21:20

Giulia uccisa dal pitbull e il mistero delle macchie di sangue: «Genitori e nonni hanno ripulito la casa prima del sopralluogo del medico legale»

Emerge un particolare inquietante nella storia di Giulia Loffredo, la neonata di nove mesi morta in casa ad Acerra, presumibilmente uccisa dal pitbull Tyson, cane privo di microchip, mentre il papà Vincenzo si era addormentato sul divano.

Secondo quanto scrive Repubblica, l’appartamento in cui è morta la bambina nella notte tra sabato e domenica, prima del sopralluogo delle forze dell’ordine sarebbe stato ripulito dai familiari: quando è stato eseguito l’esame con i medici legali e l’avvocato, a terra non c’era alcuna traccia di sangue.

Ad ammettere la circostanza è stato Luigi Montano, legale del papà della bambina, che è indagato per omicidio colposo: «I miei assistiti mi dicono che in casa sono entrati la mamma della vittima, i nonni materni e paterni, la sorella e la cognata dell’indagato per prendere delle fotografie.

Erano le 8 del mattino e chi è entrato nell’alloggio non sapeva che l’appartamento fosse sotto sequestro – dice l’avvocato – Non c’era alcuna intenzione di occultare prove, ma solo il desiderio di prendere una foto della bambina. In casa poi hanno deciso di pulire la stanza. I sigilli sono stati sistemati dopo».

Vincenzo Loffredo, il papà della piccola Giulia, la bimba di nove mesi morta nella notte tra sabato e domenica nella loro abitazione di Acerra (Napoli), ieri è stato ascoltato in Procura a Nola ed ha raccontato nuovamente le sue ultime ore con la figlioletta, ribadendo di non aver assistito all’aggressione da parte del pitbull di famiglia, ma di aver intuito cosa era accaduto dai segni dei morsi, poi confermati, secondo alcune indiscrezioni, dall’esame autoptico svoltosi martedì, e dal sangue che ricopriva la bambina.

Il 24enne ha spiegato, nuovamente, di essersi addormentato accanto alla piccola, ed al risveglio di aver trovato la figlioletta a terra riversa in una pozza di sangue.

Al momento è indagato a piede libero per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza del pitbull che, secondo il racconto di Loffredo, ha aggredito la figlia.

Al vaglio degli inquirenti restano ancora i video delle telecamere di sorveglianza della zona, in quanto gli investigatori vogliono fugare ogni dubbio sulla effettiva presenza nell’abitazione del giovane, risultato poi positivo all’hashish, esame che dovrà però essere confermato.