Per mesi Alessandro Impagnatiello aveva ingannato Giulia Tramontano e Allegra.
La 23enne , con cui aveva una relazione parallela e che ha testimoniato in aula, durante la terza udienza del processo che vede imputato il barista 30enne ,con l’accusa di aver ucciso la compagna e il bambino che portava in grembo, a settimo mese di gravidanza.
La ragazza ha risposto alle domande dei giudici prima protetta da un paravento che la separava da Impagnatiello, poi ha chiesto di toglierlo ma non è mai riuscita a incrociarne lo sguardo.
Il triangolo fatto di bugie, e che Allegra aveva scoperto. Solo una settimana prima dell’uccisione di Giulia, era stato il suo compleanno, e Impagnatiello, aveva scelto di trascorrerlo con lei raccontando una bugia alla compagna incinta: le aveva detto che sarebbe andato a una grigliata con gli amici.
Circostanza poi confermata nello scambio di messaggi tra Giulia e la 23enne.
In quell’occasione, è stato registrato un video mostrato in durante il processo in Corte d’Assise del Tribinale di Milano.
La data è quella del 20 maggio. Alessandro e l’amante scherzano e giocano in maniera intima: «A settembre mi auguro di essere ufficialmente fidanzato con lei… ti sceglierei fra mille persone», conclude Impagnatiello nel video riprodotto in aula.
Nonostante sapesse di essere l’amante da un mese circa, ha deciso di raccogliere le prove per poi avere questo confronto con Giulia.
Lei ha avuto un ruolo nella vicenda, e sicuramente l’incontro con Giulia è stato la scintilla di tutto, perché se non ci fosse stato quel confronto oggi non saremmo qui».
Questa la strategia della difesa della legale di Alessandro Impagnatiello, l’avvocatessa Giulia Geradini, che potrebbe puntare a far cadere l’accusa di premeditazione.
Nonostante sia stato dimostrato dalle indagini ,delle pm che il 30enne per mesi avrebbe provato ad avvelenare la donna incinta.
Il 20 maggio dello scorso anno l’altra ragazza di Impagnatiello «era assolutamente consapevole della doppia vita di Alessandro e, tra l’altro – ha proseguito il legale – da lì a poco sarebbe partita e la premeditazione contestata non avrebbe avuto alcun senso dal momento che il problema di Impagnatiello sarebbe sparito».